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ENDOCRINOLOGIA FUNZIONALE

ENDOCRINOLOGIA FUNZIONALE
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L’endocrinologia funzionale tratta soprattutto gli equilibri dell’asse Ipotalamo-Ipofisi-Surrene-Tiroide-Gonadi. E’ un dato di fatto che questi sistemi ormonali sono tra loro correlati e che l’ipotalamo tramite l’ipofisi controlla sia le surrenali che la tiroide che le gonadi (ovaie e testicoli) i quali a loro volta risentono delle influenze dell’uno o dell’altro sistema ormonale in maniera multidirezionale. Il sistema ormonale dominante che ha la precedenza sugli altri è quello surrenalico ed è il cortisolo il modulatore principale dell’ipotalamo e dell’ipofisi che, a loro volta, controllano la regolazione e retroazione delle gonadi, della tiroide e delle ghiandole surrenali stesse. La Medicina Anti-aging ha come cavallo di battaglia, quando ci sono delle carenze ormonali, le terapie sostitutive con ormoni bioidentici e questo approccio è senz’altro in grado di migliorare la qualità della vita dei pazienti e risolvere anche molte malattie che normalmente vengono trattate polifarmacologicamente. Però, prima di fare una somministrazione esogena di ormoni dovremmo pensare a cosa si può fare per agire sulla funzionalità di quell’ormone attuando un approccio PTSD: P) come Produzione, cioè tutto quello che riguarda la sintesi e la secrezione di quell’ormone; T) come Trasporto, cioè i meccanismi di trasporto, conversione, distribuzione e interazione con altri ormoni; S) come Sensibilità, cioè la sensibilità recettoriale della cellula ai segnali dell’ormone; D) come Disintossicazione, cioè i processi di disattivazione, metabolizzazione ed escrezione dell’ormone. A questo punto diventa opportuno farsi delle domande quali: può essere la carenza di tirosina e triptofano rispettivamente alla base di un deficit di ormoni tiroidei e serotonina? Può un’infiammazione intaccare la sintesi di un ormone come per esempio nella tiroidite autoimmune, può la molecola di trasporto di un ormone dalle sue ghiandole d’azione al tessuto bersaglio influenzarne l’efficacia e noi possiamo influenzare i livelli di ormoni liberi, l’ormone viene trasformato in maniera corretta, per esempio il T4 in T3 o in T3 inverso e noi possiamo modulare ciò, se il problema è la resistenza ormonale ci sono fattori nutrizionali, integratori, strategie che possono aumentare la sensibilità recettoriale? Bene, queste sono le domande che un esperto di Medicina Funzionale si deve fare, questo significa cercare di risolvere il problema all’origine e capirne il perché. Questo è il nuovo paradigma della Medicina Funzionale, non più coprire il sintomo o sostituire il pezzo danneggiato, ma ripristinare la normale funzionalità mettendo in grado l’organismo di autorigenerarsi.