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FUTURE MAMME ATTENZIONE: la vostra dieta influenza la salute del bambino

FUTURE MAMME ATTENZIONE: la vostra dieta influenza la salute del bambino
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Che le funzioni dei geni possano essere modificate e regolate da fattori «epigenetici», interni ed esterni all’organismo è ormai risaputo: alimentarsi in un certo modo, svolgere o meno attività fisica, vivere in costante presenza di agenti tossici o inquinanti, avere una malattia cronica e persino l’essere amati da piccolissimi (e da adulti!), si traduce in una regolazione epigenetica del genoma. Ma il dato più sconvolgente che emerge da nuovissime ricerche mostra che le modificazioni epigenetiche acquisite nel corso della propria vita possono essere trasmesse alla generazione successiva con “potenziali enormi implicazioni” come ritiene Andrew Prentice, uno degli autori di uno studio riportato dalla rivista Genome Biology. In questo studio l’alimentazione di 20 donne di alcune regioni rurali dell’Africa occidentale veniva accuratamente monitorata nelle settimane prima del concepimento, e successivamente venivano analizzate le possibili implicazioni sul rischio che i loro figli avevano di contrarre alcune malattie tra cui influenza, HIV e cancro. Metà delle donne del campione avevano concepito nella stagione secca, dove la disponibilità di cibo e quindi di nutrienti era maggiore; l’altra metà nella stagione delle piogge, con una disponibilità di cibo e nutrienti notevolmente inferiore. Gli studiosi hanno campionato ed analizzato il sangue delle donne durante la gravidanza e, dopo la nascita, il DNA dei loro figli focalizzandosi su un particolare gene, il VTRNA2-1. Il gene in questione, nello stato di elevata attivazione è maggiormente coinvolto nella protezione dal cancro, quando invece è meno attivo protegge soprattutto dall’influenza e dall’HIV. Il suo grado di attivazione dipende dalla disponibilità di nutrienti, per cui sarà più attivo nella stagione secca e meno attivo nella stagione delle piogge. Le infezioni in Africa rappresentano uno dei problemi più gravi e questa scoperta potrebbe contribuire a spiegare come mai, ogni anno, milioni di bambini concepiti durante la stagione secca tendono a morire molto piccoli.