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IL RITORNO DALLE VACANZE: IL CORTISOLO COME STA?

IL RITORNO DALLE VACANZE: IL CORTISOLO COME STA?
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Finita la vacanza! Quest’anno sono state più lunghe del solito e anche faticose, un po’ perché non sono state solo vacanze, in quanto ho seguito dei corsi di Medicina Funzionale e di Medicina Antiaging e perché mi sono allenato sempre costantemente e pesantemente, avendo deciso di fare un servizio fotografico, nonostante i continui trasferimenti “on the road” tra lo stato di Washinton, l’Oregon, la California, l’Arizona e il Nevada. E’ dura stare via tanto tempo allenandosi sempre e stando a dieta e quando alla fine mi sono rilassato mi è piombata addosso tutta quella stanchezza che avevo ignorato. Ora ci sarà anche il Jet Lag, cioè la sindrome del fuso orario e so per esperienza che sarà dura per più motivi. Il primo è che il viaggio da ovest a est dà più ripercussioni, secondo è che viene a mancare quell’entusiasmo del viaggio di andata che ti porta ad affrontare subito i nuovi orari con determinazione dato i programmi già necessariamente prestabiliti. Quando torno dalle vacanze mi riservo sempre qualche giorno prima di riprendere a pieno regime il lavoro per evitare l’eccessivo trauma dello stress da ritorno, ma per il Jet Lag sarebbe meglio riprendere subito con gli orari obbligati, perché il rischio è quello di faticare di più a riprendere i soliti ritmi. La sindrome del Jet Lag è legata ad una alterazione dei ritmi circadiani, soprattutto quelli delle surrenali e del cortisolo. E’ opportuno risincronizzare prima possibile i ritmi circadiani perché regolano più o meno tutte le funzioni del nostro corpo. I maggiori sincronizzatori (zeitgeber) sono l’alternanza luce-buio, i pasti e l’attività fisica. Quando ci si alza al mattino è bene esporsi subito alla luce solare, fare una buona colazione prevalentemente proteica e anche una moderata attività fisica per attivare le surrenali. La luce del sole a livello dell’iride attiva la produzione di adrenalina, il pasto proteico il cortisolo, l’allenamento entrambi. Durante il viaggio in aereo è bene mangiare poco e preferibilmente proteico riservando i carboidrati alla cena, il giorno dell’arrivo e i giorni seguenti, per favorire la produzione di serotonina e quindi di melatonina, che comunque sarebbe opportuno assumere anche come integratore al dosaggio di 5 mg prima di andare a letto per 5 giorni dopo l’arrivo. Cercate di riprendere gli orari abituali dei vostri pasti, magari stando più leggeri con quei pasti che corrispondono alla notte del vecchio orario. L’intestino per qualche giorno mantiene ancora gli orari precedenti e quindi negli orari che lui riconosce ancora come notte va in modalità riposo e quindi si digerisce più difficilmente. Vi accorgerete che il vostro intestino ha RISINCRONIZZATO I PROPRI ORARI QUANDO riprenderete ad andare “di corpo” al mattino dopo colazione o comunque al vostro orario abituale. Anche gli allenamenti devono essere ripresi con i vostri orari abituali di prima delle vacanze ma per qualche giorno non devono essere troppo impegnativi. Dato che il Jet Lag causa un’alterazione della funzione cortico-surrenalica il rischio è l’ipocortisolismo, accentuato dall’eventuale effetto rilassamento. In effetti tutti i sintomi del Jet Lag coincidono con i sintomi dell’ipocortisolismo ( nausea, vomito, mal di testa, stanchezza, confusione mentale, apatia e disturbi dell’alvo intestinale). Se queste sintomi sono particolarmente accentuati, e potrebbe essere qualora le vacanze in realtà siano state stressanti e abbiano condotto ad una stato di ipecortisolismo cronico che sfocia poi in un ipocortisolismo secondario potenziato dal rilassamento, potrebbe essere utile assumere degli integratori per sostenere la funzionalità surrenalica, come la vitamina C, il Ginseng Coreano, la Liquirizia ed eventualmente estratti di Corteccia Surrenalica o, se i sintomi fossero molto pesanti, del Cortone Acetato ( Cortisolo), ovviamente dietro prescrizione medica. Questo è uno dei possibili utilizzi del Cortisolo Acetato, che è praticamente un Cortisolo Bioidentico molto più leggero e maneggevole dei farmaci cortisonici, che può essere di aiuto nelle situazioni di parziale deficit surrenalico che è in realtà una disfunzione oggigiorno, a causa dello stress, molto diffusa ma allo stesso tempo molto sottostimata. Quando c’è una situazione di stanchezza a livello ormonale ci si preoccupa sempre di valutare gli ormoni tiroidei o al più gli ormoni sessuali, ma la ghiandola dominante in realtà è il surrene e da lì dovrebbe partire la nostra analisi, perché da lì potrebbero originare le disfunzioni delle altre ghiandole endocrine. Ne parleremo in altra occasione.