Home ABSTRACT LIFESTYLE E IMMUNOSENESCENZA
0

LIFESTYLE E IMMUNOSENESCENZA

LIFESTYLE E IMMUNOSENESCENZA
0

È ampiamente riconosciuto che l’invecchiamento è accompagnato dal rimodellamento di organi e apparati. Il sistema immunitario non fa differenze visto che nella senescenza si ha un numero ridotto di cellule “T naïve”, un aumento delle cellule T senescenti, una compromissione della funzione delle cellule monocitarie, delle natural killer (NK) e un aumento dell’infiammazione sistemica. Tutti questi cambiamenti prendono il nome di immunosenescenza e insieme comportano un aumento del rischio di infezione, una riduzione della memoria immunitaria, ridotta tolleranza e sorveglianza immunitaria, con un significativo impatto sulla salute in età avanzata. Recentemente è diventato chiaro come il tasso di declino del sistema immunitario sia però modulabile e possa essere influenzato da fattori ambientali di tipo epigenetico. Vediamo brevemente come le nostre attuali conoscenze sul contrasto all’immunosenescenza si concentrino su interventi inerenti lo stile di vita (quelli che hanno mostrato di ripristinare il funzionamento immunitario negli individui anziani). L’esercizio negli anziani è stato associato a livelli più bassi di citochine pro-infiammatorie come IL6, TNFα e più alti di antinfiammatorie come IL-10 quindi si può dire che l’attività fisica eserciti un’azione antinfiammatoria sul sistema immunitario. In più produce un miglioramento della chemiotassi dei neutrofili, un aumento della citotossicità delle cellule NK, della proliferazione delle cellule T (con aumento della lunghezza dei loro telomeri) e una mobilizzazione della linea immatura delle cellule B. In uno studio recente è riportato che alti livelli di attività fisica negli anziani hanno un effetto benefico sul metabolismo del timo (importante organo per il sistema immunitario). In sintesi, la regolare partecipazione all’attività fisica è una terapia antiaging e antinfiammatoria per il sistema immunitario, non è invasiva ed è per lo più a basso costo.

L’eccesso cronico di nutrienti invece porta ad un aumento dell’infiammazione sistemica cronica. Pertanto, non sorprende che la restrizione calorica (CR), portando alla riduzione del grasso viscerale, possa essere un promettente intervento antinfiammatorio. La CR ha dimostrato ridurre i livelli di IL6 in vecchie scimmie rhesus (IL6 è una citochina timosopressiva) e potrebbe quindi essere un fattore che contribuisce al miglioramento della funzione del timo. Fino ad oggi, la CR ha mostrato effetti sull’immunosenescenza nei modelli animali ma non altrettanto nell’uomo. Pertanto sono necessari ulteriori studi per determinare i suoi effetti soprattutto nella misura in cui si tratti di un approccio cronico e soprattutto se possa migliorare tutti gli aspetti della risposta immunitaria in acuto come nell’esempio precedente dell’esercizio fisico e viceversa avere un effetto negativo se perpetuata come stile di vita. Ovverossia potremmo trovarci con un timo più funzionante da vecchi ma essre meno responsivi in acuto ad una aggrssione da agente infettivo a causa di carenze macro e micronutrizionali.

L’alimentazione ottimale è quindi un fattore determinante per l’invecchiamento in buona salute e svolge un ruolo significativo nel mantenimento della funzione immunitaria. L’adozione della dieta mediterranea da parte di soggetti anziani è stata associata a un miglioramento delle risposte immunitarie e l’integrazione con probiotici, vitamina D e zinco ha mostrato effetti antiaging sul sistema immunitario. I cambiamenti dello stile di vita possono quindi essere un approccio efficace per migliorare il sistema immunitario negli anziani tuttavia va ricordato che possono essere difficili da attuare a livello di popolazione di riferimento.

 

Fonte:

Duggal et al. Reversing the immune ageing clock: lifestyle modifications and pharmacological interventions. Biogerontology. 2018; 19(6): 481–496.Published online 2018 Sep 29. doi: 10.1007/s10522-018-9771-7