Home ABSTRACT Per una memoria di ferro niente margarina e cibi industriali a tavola.
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Per una memoria di ferro niente margarina e cibi industriali a tavola.

Per una memoria di ferro niente margarina e cibi industriali a tavola.
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La ricerca della University of California su oltre 1.000 uomini dimostra che il consumo di questi grassi ‘trans’ fa dimenticare le parole. Gli effetti negativi si notano nei giovani , che ancora non soffrono di lapsus dovuti all’età. Lo studio anticipa di un giorno la decisione dell’Fda statunitense di eliminarli entro i prossimi tre anni.

LA BATTAGLIA contro gli ‘acidi grassi trans’ a tavola, i grassi idrogenati artificiali usati nei prodotti comunemente dalle industrie alimentari per dare più sapore, consistenza e durata ai cibi, soprattutto prodotti da forno e dolciumi ma presenti anche in molti snack salati, si arricchisce di brutte notizie. L’ultima è dei ricercatori del dipartimento di medicina della  University of California di San Diego, di La Jolla, che sostengono che l’assunzione dei grassi incriminati farebbe perdere la memoria negli uomini di età inferiore ai 45 anni, cioè in soggetti che la cui memoria non dovrebbe fare cilecca. Lo studio, pubblicato su PlosOne, è stato perfino intitolato ‘Grasso da dimenticare’ e, ricordano gli autori “si tratta di sostanze già ritenute responsabili di effetti negativi sui profili dei lipidi del sangue, sulle funzioni metaboliche, sull’insulino-resistenza , sulle infiammazioni, sulla salute del cuore e generale”.

I ricercatori hanno studiato le abitudini alimentari di 1.018 uomini 45enni e più giovani , tutti in buona salute e senza patologie croniche, sottoponendoli a dei test di memoria. Gli autori hanno scoperto che ad ogni grammo di grassi trans assunto al giorno corrispondono 0,76 parole in meno ricordate. Gli autori hanno riscontrato almeno 12 parole in meno ricordate al giorno in chi assumeva più grassi saturi, in confronto ai loro coetanei che non ne consumavano affatto. Per valutare le capacità di memoria i medici hanno usato un set da 108 carte con impresse una parola ognuna che i partecipanti dovevano tenere in mente a prima vista e poi riconoscere successivamente, ad un secondo passaggio.  Le donne non hanno fatto parte del campione ma gli autori ipotizzano che non avrebbero riscontrato differenze nei risultati.

“La nostra scoperta dimostra come tali sostanze intaccano le funzioni del sistema nervoso centrale, modificando i processi cognitivi. Secondo il Centers of diseases control  ridurre il consumo di tali grassi potrebbe prevenire dai 10.000 ai 20.000 attacchi di cuore e dai 3.000 ai 7.000 morti per patologie cardiache all’anno negli Stati Uniti” precisano gli autori dell’indagine.

La ricerca, citata da molti quotidiani statunitensi, ha anticipato di un giorno la decisione di oggi della Food and drug admnistration di bandire, entro il 2018, l’uso libero dei grassi idrogenati da parte delle industrie. Chi vorrà continuare ad usarli dovrà chiedere l’autorizzazione all’Ente di controllo. La battaglia contro questo tipo di grassi alimentari è cominciata da molti anni negli Stati Uniti e sono numerose le industrie alimentari che vi hanno già rinunciato.

 

FONTE: La Stampa – Alimentazione