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SINDROME DELL’OVAIO POLICISTICO: LA “DIETA COM” IN AIUTO

SINDROME DELL’OVAIO POLICISTICO: LA “DIETA COM” IN AIUTO
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Sei una giovane donna, con un principio di irsutismo, acne cistica e con ciclo mensile irregolare e doloroso?

Se ti ritrovi anche in sovrappeso, testosterone e glicemia elevati, con adiposità addominale (sintomo di iperinsulinemia e ipercortisolemia) e magari una singola o più cisti trovate in un’ecografia pelvica, allora sai di cosa stiamo parlando: sindrome dell’ovaio policistico (PCOS).

Nonostante la PCOS sia il disturbo ormonale più diffuso nelle donne in età fertile, è incredibilmente sottodiagnosticata dalla classe medica e pure le pazienti stentano a cercare cure, non essendo sempre consapevoli che i loro sintomi possono essere migliorati.

Un sondaggio ha dimostrato che due terzi delle pazienti con PCOS non sono soddisfatte della loro esperienza col medico e solo il 15% è soddisfatta delle informazioni ricevute, con quasi la metà delle donne che ha consultato più di tre specialisti prima di ottenere una diagnosi certa con un protocollo d’azione perlomeno delineato.

Purtroppo la PCOS comporta gravi rischi per la salute, quindi una diagnosi precoce può (e deve) ridurre gli impatti a lungo termine sullo stato fisico in toto.

Le comorbidità comuni includono infertilità, ipertensione, diabete di tipo 2, depressione, ansia, apnea notturna, irregolarità mestruali e altro ancora.

In alcuni studi, si è riscontrato che ben il 42% delle donne con PCOS aveva anche la sindrome dell’intestino irritabile (IBS) con un BMI e percentuali di grasso corporeo più elevati.

Si è rilevato inoltre come la resistenza all’insulina sia presente in circa il 70% delle donne con PCOS, evidenziando come già da sola l’insulino-resistenza sia il predominante fattore eziopatogenetico che a livello follicolare causa una maggiore produzione di androgeni.

Tali donne hanno riferito inoltre anche maggior presenza di ansia o depressione, pure se confrontate con i gruppi di controllo con medesimo BMI.

Ebbene, non c’è motivo per cui questa sindrome debba essere vissuta con sofferenza e rassegnazione, dato che la Medicina Funzionale offre comprovati strumenti sia per diagnosticare che trattare queste pazienti in modo efficace.

Ad esempio, un esame fisico completo di Medicina Funzionale può aiutare in una diagnosi accurata, poiché l’acanthosis nigricans (ipercheratosi e iperpigmentazione della pelle) e irsutismo si riscontrano comunemente in queste donne.

Ovviamente un pannel ormonale mirato, correttamente interpretato, fugherà ogni dubbio per poter intervenire prontamente modificando gli stili di vita (che sono efficaci, efficienti, a basso costo e zero rischi).

Una Cochrane review, abbastanza recente, (Lifestyle changes in women with polycystic ovary syndrome. Cochrane Database Syst Rev. 2019) ha concluso che gli interventi sullo stile di vita “possono bilanciare il livello degli androgeni, il peso e il BMI nelle donne con PCOS”.

Le modifiche allo stile di vita sono fondamentali per aiutare le pazienti affette da PCOS per alleviare i sintomi e ridurre i rischi per la salute.

Ad esempio, per diminuire l’insulino-resistenza, una dieta su base vegetale, antinfiammatoria, a basso indice e carico glicemico, studiata ad hoc per il biotipo corretto (non solo quanto mangiare, ma anche quando mangiare un dato alimento), con suggerimenti pratici e fattibili per uno stile di vita adeguato ed un programma ben progettato di esercizio fisico, basato sul protocollo dieta COM può ridurre efficacemente i sintomi della PCOS, migliorando sia i parametri ormonali (fisico) che quelli neurotrasmettitoriali (mente).

Ma anche la gestione dello stress, concausa dell’ipercortisolemia che può scivolare nell’insulino-resistenza è di fondamentale importanza.

Lo stress alza il cortisolo che è notoriamente un ormone iperglicemizzante e se lo stress è cronico, il danno sull’equilibrio ormonale è alle porte. Inoltre, come ben sappiamo, lo stress causa insonnia, ansia, depressione, isolamento, abbuffate incontrollate, oltre a una stanchezza cronica e insofferenza.

Quindi, se si è già insulino-resistenti, ripetuti picchi di glucosio nel sangue in risposta allo stress non farà che peggiorare il problema (la situazione si autoalimenta).

Diversi studi ormai dimostrano l’efficacia di interventi sullo stile di vita e nella gestione dello stress a cui segue un miglioramento della salute psico-fisica delle donne con PCOS.

Riducendo lo stress, si è visto che si riducono pure le manifestazioni cliniche legate alla malattia esacerbate dall’ipercortisolemia.

Lo stress è un fattore invisibile e subdolo che influisce sulla vita moderna ed è fortemente associato a molte patogenesi di malattie tra cui la sindrome ovarica policistica (PCOS) nelle donne.

Ecco quindi che in aiuto possono inserirsi protocolli integrativi che comprendano molecole dalle comprovate azioni sulla modulazione diretta e indiretta del cortisolo come: Acido α-Lipoico e Cromo per agire positivamente sulla glicemia, Rhodiola Rosea dall’azione tonica-adattogena modulante il cortisolo, Fosfatidilserina che agisce prontamente abbassando il cortisolo, L-Teanina come rilassante e ansiolitico e Coenzima Q10 per ripristinare il corretto funzionamento dei mitocondri, rifornire le cellule di energia ed esercitare un’azione antiossidante.

Ricordiamo inoltre che carenza di vit. D può contribuire allo sviluppo di insulino-resistenza e sindrome metabolica.

Una diagnosi accurata seguita da interventi multimodali, come dieta COM porta avanti da tempo, può non solo aiutare giovani donne nell’immediatezza, bensì migliorare la loro salute a lungo termine.

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Fonte: ifm.org

Basu BR, et al., Possible Link Between Stress-related Factors and Altered Body Composition in Women with Polycystic Ovarian Syndrome. J Hum Reprod Sci. 2018 Jan-Mar;11(1):10-18.