Home ABSTRACT Un italiano su 5 è obeso senza saperlo.
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Un italiano su 5 è obeso senza saperlo.

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In Europa 4 su 5 sottostimano i loro chili di troppo. Lo studio presentato in occasione dell’European obesity day

Un italiano su 5 è obeso senza saperlo’Extralarge’ senza saperlo. Accade a 4 europei su 5, che si definiscono sovrappeso essendo invece obesi, e al 18% degli italiani: quasi uno su 5. Alla vigilia dell’European obesity day che si celebra domani 16 maggio, un’indagine su oltre 14 mila cittadini di 7 Paesi del Vecchio continente fra cui il nostro – oltre a Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania e Regno Unito – dimostra quanta confusione dilaghi intorno al concetto di ‘peso ideale’. A dispetto di formule matematiche e definizioni scientifiche, per la gente comune la forma fisica perfetta resta un rebus. Una condizione fortemente condizionata dalla percezione soggettiva di sé. Come a dire che, davanti allo specchio, c’è chi vede un’immagine diversa da quella reale. A volte più magra, ma altre volte più grassa.

Lo studio. Dalla ricerca – realizzata da Opinium in collaborazione con l’Associazione europea per lo studio dell’obesità (Easo) – risulta come, nonostante le preoccupazioni per una minaccia in costante crescita, resta ancora poco diffusa la conoscenza dei rischi legati all’obesità. “E’ uno dei pericoli maggiori per la salute e per il benessere della nostra società ed è in costante crescita – avverte Paolo Sbraccia, presidente della Società italiana dell’obesità (Sio) e rappresentante nazionale dell’Easo – .In alcuni Paesi europei ben 6 persone su 10 sono classificate come obese o in sovrappeso, e si prevede che entro il 2030 questa proporzione riguarderà 9 su 10”.

L’Italia. E in Italia? Il 50% degli interpellati – un campione rappresentativo di oltre 2 mila adulti – ritiene che il proprio peso sia normale, mentre il 42% pensa di essere in sovrappeso. Circa il 10% di chi si descrive in salute è in realtà sovrappeso, mentre il 18% di chi si definisce in sovrappeso risulta essere obeso. Parallelamente, il 18% di chi si descrive in sovrappeso in verità è normopeso. La confusione, insomma, non è poca.

La malattia. Rispetto ai cittadini di altri Paesi, gli italiani sono più propensi a identificare nell’obesità una malattia: ne è consapevole il 62% degli intervistati, contro una media europea pari al 46%, e la consapevolezza è maggiore tra le donne (69% contro il 53% fra gli uomini) e i giovani under 35 (69% contro il 56% degli over 55). Per il 67% la causa principale dell’obesità è una dieta poco equilibrata, mentre 61% cita in generale uno stile di vita non appropriato. Soprattutto le donne (60% contro il 47% degli uomini) sono convinte che anche lo stress possa contribuire. C’è poi un 44% che descrive l’obesità come un disturbo psicologico (rispetto al 36% della media europea), mentre per il 41% è un problema genetico.

Le cure. Il 51% degli italiani ritiene l’obesità il primo pericolo per la salute, in particolare le donne. La popolazione femminile è anche più consapevole dei rischi legati all’obesità, tra i quali indicano il diabete (73% contro il 66% degli uomini) e la depressione (59% verso 43%). In pochissimi (14%) citano invece il cancro. Relativamente alle cure, per il 90% degli italiani intervistati l’obesità richiede terapie specialistiche. Il 65% ritiene che i farmaci siano una contromisura indicata, contro il 22% della media europea, mentre il 48% (rispetto alla media del 36%) prenderebbe in considerazione l’intervento chirurgico. La percentuale cresce al Sud (52%) e tra i 35-54enni (56%). Il 33% crede che una dieta equilibrata sia il miglior trattamento per le forme lievi di obesità, mentre solo il 25% indica in assoluto la chirurgia come il rimedio più efficace.

Cambiare stile di vita. “E’ importante che la stragrande maggioranza degli intervistati riconosca nel cambiamento dello stile di vita un presidio cardine irrinunciabile nell’approccio terapeutico all’obesità, ma è altrettanto rilevante come il ricorso a interventi curativi più energici venga accettato per le forme più gravi e resistenti – spiega Ferruccio Santini, componente della Società italiana di chirurgia dell’obesità (Sicob) – .  La chirurgia bariatrica rappresenta oggi una soluzione di comprovata efficacia, con un rapporto rischi-benefici nettamente favorevole, ove applicata con le giuste indicazioni e in idonee strutture”.

Problema sottovalutato. Tornando alla situazione generale europea, la ricerca scopre appunto che 4 persone su 5 ritengono di essere semplicemente in sovrappeso nonostante, per rapporto peso-altezza, rientrino nella categoria degli obesi. E un terzo di chi è in sovrappeso ritiene di avere un peso normale. L’indagine rivela dunque “grandi difficoltà nel saper riconoscere quale sia il peso ideale. Difficoltà che non si limita alla percezione di sé: la maggior parte degli intervistati sottovaluta anche il numero di connazionali in sovrappeso”.

 

 

Fonte: La Stampa