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LA DIETA ORMONALE

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Noi tutti sappiano che una corretta alimentazione rallenta il processo di invecchiamento soprattutto se ci si nutre di cibi salutari  ricchi di vitamine, minerali, antiossidanti, proteine, acidi grassi essenziali, fibre e relativamente poveri di calorie provenienti dai grassi saturi e dagli zuccheri semplici. Ma non tutti sanno che  gli alimenti non influiscono sul  processo di invecchiamento solo tramite il loro “valore nutrizionale”  ma anche  per la loro capacità di influenzare la produzione ormonale. Purtroppo con l’età  andiamo incontro ad un decadimento ormonale generale: cala il GH  detto anche ormone della crescita che tonifica i muscoli e la pelle, brucia i grassi, il DHEA o ormone della giovinezza  che migliora il livello di energia e l’umore. Calano gli ormoni sessuali, testosterone nell’uomo ed estrogeni nella donna, e di conseguenza calano le prestazioni sessuali e aumenta la predisposizione all’osteoporosi. Viceversa aumentano gli ormoni con effetti negativi, quali l’insulina, che favorisce il soprappeso, l’ipertensione e il diabete di tipo 2, il cortisolo, che favorisce la perdita di massa muscolare e l’aumento di grasso a livello addominale predisponendo alle malattie cardiovascolari. Potremmo continuare così per molto tempo . Ma  quello che dobbiamo  sapere è appunto che i cibi e anche il loro momento di assunzione sono in grado di influenzare la produzione ormonale. Per esempio non è la stessa cosa consumare più carboidrati o proteine alla sera prima di coricarsi: i carboidrati avranno l’effetto di inibire la produzione di GH invece le proteine di stimolarlo. Ma l’effetto contrario  si avrà  sugli ormoni surrenalici quali cortisolo a noradrenalina  e quindi in caso di predominanza di questi ultimi  potrebbe essere meglio assumere alla sera più carboidrati che proteine favorendo così un sonno più fisiologico con tutti i successivi benefici ormonali che ne derivano, compresa la secrezione del GH. Sono concetti della cronomorfodieta (cronomorfodieta:http://www.massimospattini.it/cronomorfodieta.htm)  cioè la modulazione della produzione ormonale tramite l’assunzione in momenti diversi della giornata di certi alimenti tenendo conto del biotipo costituzionale dell’individuo. La soia aumenta gli estrogeni e può essere utile per la donna in pre-menopausa,  deve essere invece limitata nell’uomo in andropausa che già tende ad una femminilizzazione accumulando grasso in regione mammaria e glutea. Anche in questo caso gli esempi potrebbero continuare per molto ma dobbiamo renderci conto che con una dieta personalizzata e che tenga conto del nostro profilo ormonale possiamo avere grandi risultati modulando la produzione degli ormoni stessi e creando un rinnovato equilibrio.

A volte però la dieta non è sufficiente a riequilibrare gli ormoni e a questo proposito vorrei riportare un brano tratto dal libro “La dieta ormonale” di Thierry Hertoghe (endocrinologo, presidente della World Society of Anti-aging Medicine e della International Hormone Society, direttore scientifico dell’Anti-aging Medicine World Congress e dell’ European Congress of Anti-aging Medicine,  consulente scientifico dell’American Academy of Anti-aging Medicine).

“Certo, nei casi più gravi bisogna ricorrere alla terapia ormonale sostitutiva, nei cui confronti c’è ancora molta apprensione. L’abuso di ormoni da parte degli sportivi, oltre ad avere alimentato le cronache dei giornali, ha dato origine a numerosi tabù che hanno generato ansie infondate. Questo timore , purtroppo, spesso coinvolge anche i medici, tanto da portarli a dissuadere i pazienti dal seguire un trattamento prescritto da un collega.

In realtà i trattamenti ormonali sono sempre più testati scientificamente e se vengono utilizzati con prudenza, a basse dosi  e adattati all’organismo di chi li assume, sono strutturalmente identici gli ormoni naturali mancanti, quindi le paure nei loro confronti sarebbero infondate. Gli ormoni prescritti in maniera adeguata non provocano il cancro: la terapia serve per ristabilire un tasso quasi normale e gli ormoni utilizzati sono sempre più simili a quelli naturali. Inoltre non sono più pericolosi  degli altri medicinali,  il loro effetto sparisce con l’interruzione del  trattamento, la permanenza nel sangue è solo di poche ore  e le controindicazioni sono molto rare.

Con il trattamento sostitutivo si ristabiliscono tassi ormonali propri di una persona di dieci-vent’anni più giovane di chi si sottopone alla terapia e il risultato è la riconquista della gioventù e della forma. Non esiste però un unico ormone della giovinezza. La terapia ormonale sostitutiva e la dieta ormonale stimolano la produzione di più ormoni, che vengono associati tra loro per migliorare il metabolismo delle cellule, rigenerando organi e tessuti. Come risultato con strategie studiate ad hoc si otterranno risultati entusiasmanti: un rinnovato interesse per la vita, più carica sessuale, una serenità inattaccabile, pelle liscia e luminosa, capelli folti, denti forti, muscoli tonici, e poi meno dolori, più resistenza alla fatica, allo stress e alle malattie… E l’elenco potrebbe continuare a lungo, perché gli ormoni sono fondamentali per il benessere e la bellezza(che, a ben guardare, è spesso lo specchio della salute).”

NEW PARMA – mag/giu 2010