
Una breve lunghezza dei telomeri è associata a varie malattie legate all’età e alla mortalità.
Il presupposto di base di questa indagine è che l’attività fisica abbia un effetto positivo sul tasso di accorciamento della lunghezza dei telomeri.
Un telomero è una struttura all’estremità di un cromosoma lineare, che è una regione nucleotidica ripetitiva a ciascuna estremità di una molecola di DNA che protegge l’estremità del cromosoma e previene la degradazione e la fusione mantenendo la stabilità genomica.
La lunghezza dei telomeri si accorcia man mano che si verifica la divisione cellulare, pertanto è un indicatore dell’invecchiamento biologico.
Questo perché, come processo fisiologico, una piccola parte del DNA telomerico viene persa durante la divisione cellulare.
Si suggerisce che una breve lunghezza dei telomeri sia associata o preveda molte malattie comuni dell’invecchiamento, comprese varie malattie geriatriche, come il cancro, la demenza e l’osteoporosi.
Inoltre, in studi precedenti, un aumento della lunghezza dei telomeri ha comportato un tasso di mortalità inferiore, mentre una diminuzione della lunghezza dei telomeri ha comportato un tasso di mortalità più elevato.
Perciò, il controllo della lunghezza dei telomeri può essere un fattore chiave nell’assistenza sanitaria.
Gli studi sulla relazione tra telomeri ed esercizio fisico possono fornire una risposta su come controllare la lunghezza dei telomeri.
Un’elevata attività della telomerasi e un ridotto tasso di logoramento dei telomeri sono stati osservati negli atleti di endurance, rispetto a quelli nei controlli inattivi.
In studi correlati, è stato riportato che l’accorciamento della lunghezza dei telomeri può essere ridotto con livelli moderati di attività fisica, rispetto all’inattività.
Inoltre, una maggiore attività fisica ha portato i gemelli di mezza età a possedere telomeri più lunghi rispetto a quelli dei fratelli inattivi (genetica vs. epigenetica).
Ulteriormente, in relazione alla durata dell’intervento, la lunghezza dei telomeri è aumentata dopo sei mesi di attività fisica, mentre non c’è stato alcun effetto a breve termine (a dimostrazione che ci deve essere un nuovo stile di vita, con cambio di rotta).
L’interesse per gli effetti della dieta e dell’attività fisica sulla dinamica dei telomeri è in crescita, ma finora mancano studi prospettici e gli effetti delle varie modalità di esercizio non sono stati stabiliti.
Tuttavia, la relazione tra la lunghezza dei telomeri e l’esercizio fisico deve essere ulteriormente studiata.
Pertanto, in questa revisione del 2022, sono stati sintetizzati studi randomizzati controllati (RCT) dagli studi prospettici disponibili per eseguire un’analisi qualitativa e quantitativa in base al tipo e alla durata dell’esercizio.
Ebbene, nell’insieme, la presente revisione sistematica e la meta-analisi degli RCT rilevano che, in effetti, a un’intensità moderata, l’esercizio fisico per più di sei mesi può cambiare positivamente la lunghezza dei telomeri.
Inoltre, l’esercizio aerobico influisce più positivamente sulla lunghezza dei telomeri rispetto ad altri tipi e intensità di esercizio.
L’esercizio aerobico ha un effetto benefico nella prevenzione delle malattie vascolari, come la rigidità arteriosa e questo è il risultato di una riduzione dello stress ossidativo.
Inoltre, l’esercizio fisico migliora l’equilibrio infiammatorio attraverso una riduzione dei livelli di proteina C-reattiva, interleuchina-6 e fattore α di necrosi tumorale (TNFα).
Concludendo, per puntare ad una longevità in salute, adottare un regime di allenamento che preveda sia attività aerobica che contro-resistenza (pesi) ad una intensità moderata, è sicuramente la scelta migliore, oltre che avere costanza e abbinare un’alimentazione che contempli il proprio morfotipo, come suggerisce la dieta COM.
Fonti:
Song S, Lee E, Kim H. Does Exercise Affect Telomere Length? A Systematic Review and Meta-Analysis of Randomized Controlled Trials. Medicina (Kaunas). 2022 Feb 5;58(2):242.
Goglin SE, et al. Change in Leukocyte Telomere Length Predicts Mortality in Patients with Stable Coronary Heart Disease from the Heart and Soul Study. PLoS One. 2016 Oct 26;11(10):e0160748.
Le 3 chiavi della longevità: Magri – Forti – Felici – Edizioni LSWR