ALLENAMENTO CIRCUIT TRAINING E SPOT REDUCTION
L’allenamento a circuito SR può essere una strategia efficace per ridurre in modo localizzato il deposito di tessuto adiposo sottocutaneo addominale, in soggetti adulti sani.
Questo è il risultato di uno studio effettuato nel 2021 da Antonio Paoli: “Effetto di un allenamento a circuito misto di resistenza e forza sullo spessore del grasso regionale: la ricerca della “Spot Reduction“.
Lo studio preso in analisi ha cercato d’indagare l’effetto di un allenamento su quattordici volontari i quali sono stati assegnati in modo casuale ad un protocollo basato su un circuito misto di Spot Reduction (SR) o ad un protocollo di allenamento contro resistenza tradizionale (RT).
Durante le otto settimane sono state rilevate sia all’inizio che alla fine le misure antropometriche della loro composizione corporea attraverso la plicometria e la BIA per rendere lo studio più dimostrativo.
La riduzione del grasso corporeo totale può essere ottenuta, nella maggioranza dei casi, attraverso il binomio dieta ed esercizio fisico, mentre è in discussione l’argomento in analisi ovvero il dimagrimento localizzato.
Sin dagli anni ’50 diversi studi e ricerche hanno dimostrato come alcuni sport si focalizzavano sul dimagrimento nelle aree maggiormente coinvolte come per esempio gli arti inferiori nei ginnasti, successivamente si è creato l’allenamento spot focalizzando alcuni esercizi in base al risultato che si voleva ottenere.
Tuttavia, in questo articolo si focalizza l’attenzione sul metodo SR in confronto al RT dove abbiamo ipotizzato che un protocollo SR concentrato su muscoli specifici avrebbe esercitato un maggiore effetto lipolitico locale rispetto a un allenamento misto senza circuito.
Si è testato su un gruppo di adulti sani, utilizzando le pliche cutanee e una moderna tecnica a ultrasuoni per misurare il grasso sottocutaneo (SAT) prima e dopo otto settimane di allenamento mirato ad addominali e tricipiti con entrambi i metodi.
Il protocollo di esercizi è stato eseguito 3 volte a settimana per 2 mesi sia nel circuito che nell’allenamento contro resistenza dove vi era anche una parte cardio con una FC del 65%.
Una limitazione del presente studio è il numero ridotto di partecipanti. A causa della variabilità tra i soggetti, sarebbe importante aumentare la dimensione del campione negli studi futuri per determinare l’efficacia della riduzione spot in una popolazione più ampia.
Durante la ricerca è stato osservato che l’attività lipolitica è associata ad un aumento del flusso sanguigno nel tessuto adiposo e, quindi, all’ossigenazione dell’adipocita, suggerendo che “il flusso sanguigno e la lipolisi sono generalmente maggiori nel tessuto adiposo sottocutaneo adiacente al muscolo in contrazione rispetto a quello adiacente al muscolo a riposo indipendentemente dall’intensità dell’esercizio.
Pertanto, esercizi specifici possono indurre la lipolisi localizzata specifica.
Sulla base di queste premesse, l’obiettivo dell’allenamento Spot Reduction dovrebbe essere quello di aumentare la perfusione sanguigna nelle aree dove è più necessaria, ovvero dove si trova il tessuto adiposo, promuovendo così l’ossidazione dei grassi.
In conclusione, l’allenamento Spot Reduction su addome e tricipiti condotto in un formato di allenamento a circuito misto, sembra essere efficace nel promuovere la riduzione del tessuto adiposo nella regione addominale sottocutanea nonostante la durata e il volume dell’allenamento fosse pari, ma non è stato efficace sul sito del tricipite.
Gli autori speculano che data l’inesperienza dei partecipanti allo studio quest’ultimo risultato possa essere dovuto all’incapacità degli stessi di coinvolgere in maniera specifica il tricipite ma utilizzando altri muscoli sinergici.
N.d.R. Sarebbe interessante a questo punto verificare se anche un ulteriore aumento di volume di allenamento in una determinata area target possa aumentare la Spot Reduction rispetto ad un analogo aumento di volume in altre aree muscolari a parità di calorie consumate con l’allenamento.