Il dolore è un fenomeno fisiologico che funge da campanello d’allarme per segnalare al nostro organismo che qualcosa si sta danneggiando o è danneggiata e quindi poter mettere in atto meccanismi di prevenzione o contenimento del danno. Il problema è quando il dolore diventa cronico perché a questo punto diventa patologico e può portare a severe condizioni di disabilità e non permettere un’attività sportiva costante.
Il dolore si può distinguere in nocicettivo, infiammatorio acuto, infiammatorio cronico e neuropatico. Il dolore nocicettivo è la risposta fisiologica ad un evento lesivo, il dolore infiammatorio fa parte del meccanismo dell’infiammazione, in fase acuta è fisiologico se cronico rientra nella patologia come il dolore neuropatico associato ad alterazioni strutturali e dei rapporti tra i neuroni spinali e cerebrali.
E’ indubbio che oggi sono aumentati in modo naturale le patologie croniche di tipo doloroso, quindi osteoartrite, fibromialgia, mal di schiena e di conseguenza l’uso di farmaci antidolorifici e molti scienziati ritengono che questo sia in parte dovuto al cambiamento di alimentazione avvenuto recentemente e sbilanciato verso cibi di origine industriale. Ovviamente il problema è molto complesso e comprende gli stili di vita, la sedentarietà, lo stress, l’inquinamento, l’abuso di farmaci, ma senz’altro l’alimentazione è un fattore sul quale tutti noi con un po’ di buona volontà possiamo intervenire.
Una corretta nutrizione è alla base di ogni processo fisiologico, cattive scelte alimentari apportano “tossine” che alterano i sistemi biologici dell’organismo e “veleni” che ritardano i processi di guarigione; scelte alimentari corrette apportano tutte le sostanze necessarie per la guarigione spontanea del corpo e deve essere chiaro il concetto che la nutrizione per la sua influenza epigenetica è più importante della genetica.
Ci sono tre regole fondamentali nell’ottica di un’alimentazione antidolorifica:
- Non immettere veleni nel tuo corpo, quali saccarina, aspartame, sucralosio, acidi grassi idrogenati;
- Non assumere alimenti ricchi di zuccheri e raffinati come lo zucchero da cucina, le soft drink, le farine raffinate, junk food ed i succhi di frutta;
- Preoccuparsi di avere una buona funzionalità intestinale ed una flora batterica salutare consumando più verdure ricche di fibre, cibi fermentati, limitando la carne rossa e assumendo integratori come glutammina, fibre insolubili e probiotici.