Su molte tavole i pasti tendono a includere diverse portate e differenti alimenti, ma poco si sa circa l’effetto delle combinazioni di questi sulla sensazione di sazietà. In questo studio è stata esplorata l’ipotesi, con validità prevalentemente euristica, che la varietà di un pasto incoraggi la percezione del volume a livello gastrico e di conseguenza la sensazione di sazietà. Manipolando statisticamente la varietà di ciò che era proposto a tavola gli autori hanno dimostrato un effetto indipendente sulla percezione della sazietà prevista: in pasti a basso contenuto di varietà si è registrata una differenza tra le stime di sazietà e stime di volume attesi. Al contrario, in pasti ricchi di varietà, hanno scoperto che la sensazione di sazietà era più bassa dell’atteso e che le risposte coincidevano con le stime di volumi, il che suggerisce che la sazietà è stata giudicata dai soggetti su questa base. I fattori che governano la sensazione di sazietà sono ovviamente di grande interesse e questo studio mette in luce come l’effetto finale sia previsto prima dell’inizio di un pasto e integra le recenti prove sul fatto che, di nuovo, la previsione della sensazione di sazietà avvenga nel momento in cui sono prese le decisioni relative alla dimensione delle porzioni prima dell’inizio di un pasto a più portate. Gli autori ritengono che, consciamente o inconsciamente, le persone utilizzino precedenti esperienze degli effetti di sazietà indotte dal tipo di alimento e/o dalla composizione del pasto per moderare le proprie aspettative pre-pasto. A sostegno di una “euristica di volume”, hanno osservato una corrispondenza tra le risposte sulla base di sazietà attese e le risposte in base al volume percepito e una relazione tra la conoscenza familiare della portata in tavola e la risposta attesa. Questi giudizi di previsione di sazietà possono essere semplici quando si considera solo una componente pasto, ma non è ancora chiaro in che modo prospettico sia stimata la sazietà quando un pasto è composto da più elementi. Insieme, questi risultati sono importanti perché espongono un nuovo approccio, non fisiologico e non psicologico, attraverso il quale la varietà di un pasto potrebbe aumentare l’assunzione di cibo negli esseri umani e pur presentando molti limiti, ma mette in evidenza diverse domande e aree per ulteriori ricerche, arrivando a ipotizzare la possibilità di aumentare la percezione di sazietà attesa riducendo la complessità dei pasti.
Keenan GS1, Brunstrom JM2, Ferriday D2. Effects of meal variety on expected satiation: Evidence for a ‘perceived volume’ heuristic. Appetite. 2015 Jun 1;89:10-5.
Silvia Ambrogio