L’ACCADEMIA DEL FITNESS – Wellness & Anti-aging magazine – luglio 2012
Il deidroepiandrosterone (DHEA) è lo steroide presente in maggior quantità nel corpo umano ed è coinvolto nella produzione del testosterone, degli estrogeni, del progesterone e del corticosterone. I livelli di DHEA aumentano fino all’età di 25 anni quando la produzione comincia a calare. Il calo del DHEA è parallelo a quello del GH cosicché a 65 anni il corpo produce circa il 10-20% di quello che ne produceva a 25. Così come per la melatonina e il GH, il declino del DHEA è associato a tutta una serie di patologie di tipo degenerativo legate all’invecchiamento. Secondo il Dottor Samuel Yen, endocrinologo responsabile di un importante studio sul DHEA all’Università della California a San Diego “ il DHEA aiuterebbe le persone ad invecchiare più gentilmente”. I benefici del DHEA, sulla base di recenti studi scientifici e speculazioni teoriche, potrebbero essere così sintetizzati:
-
Stimola il sistema immunitario contro le infezioni
-
Riduce il rischio di tumori, malattie cardiovascolari, osteoporosi e diabete
-
Favorisce la perdita di grasso e l’aumento della massa magra
-
Utile nel trattamento dell’Alzheimer, Lupus, HIV infection, EPSTEIN-BARR e CFS (sindrome di affaticamento cronico).
-
Miglioria i sintomi della menopausa, la depressione, la memoria, il deficit da apprendimento
-
Aumenta l’aspettativa di vita
Personalmente mi ero già interessato al DHEA ai tempi dell’Università, cioè più di 20 anni fa, quando venni a conoscenza di uno studio del 1988 che riportava risultati a dir poco stupefacenti su soggetti obesi. In questo studio alte dosi di DHEA (1.600 mg al giorno) furono somministrate per quattro settimane a soggetti obesi causando una diminuzione del grasso corporeo del 31% in quattro su cinque soggetti senza modificazioni del peso corporeo, significando ciò un notevole aumento di massa muscolare. Ovverosia il peso corporeo perso in grasso era stato sostituito da massa magra. Incredibile! A quei tempi in commercio esisteva un prodotto a base di DHEA, il nome commerciale era Astenile. Si trattava di fiale per uso intramuscolare di 10 mg di DHEA ed il suo utilizzo era consigliato come antidepressivo. Successivamente l’Astenile fu ritirato dal commercio per l’avvento di farmaci antidepressivi più specifici e più costosi. Bisogna poi aspettare, per rivedere il DHEA, fino al 1995 quando la FDA (l’autorità di controllo dei farmaci statunitense) autorizza il DHEA come pro-ormone liberalizzandone la vendita come integratore. Da allora l’utilizzo del DHEA, soprattutto negli USA, è dilagato e la maggior parte degli studi e delle evidenze aneddotiche hanno dimostrato le sue capacità di migliorare il benessere psicologico dei pazienti, nonché del loro sonno, come anche maggiore facilità a combattere lo stress. Altri studi hanno dimostrato i benefici possibili del DHEA su pazienti affetti da un gran numero di malattie quali diabete, aterosclerosi, obesità, Alzheimer, Parkinson. Da allora i media hanno parlato diffusamente del DHEA presentandolo come “l’ormone della giovinezza”.
A volte si sente dire che il DHEA, essendo un ormone steroideo androgeno, può essere pericoloso per il rischio di cancro alla prostata. Viceversa esiste un’abbondanza di rispettabili studi che invece suggeriscono che il DHEA possiede proprietà antitumorali. Alcuni studi dimostrano che la supplementazione con DHEA (Ciolino H. Dheydroepiandrosterone inhibits the expression of carcinogen activating enzimes in vivo – Int. J. Cancer 2003) può di fatto aiutare a prevenire il carcinoma alla prostata e l’ipertrofia prostatica e studi separati effettuati presso la John Hopkins University a Baltimora e la Humbuldt University Medical School a Berlino hanno riscontrato livelli di DHEA significativamente più bassi nei pazienti affetti da carcinoma prostatico. Tornando agli effetti del DHEA sul grasso corporeo e la massa muscolare, è risaputo che con l’invecchiamento si tende ad aumentare il grasso e a perdere massa muscolare. Molti ormoni hanno l’effetto di ridurre il grasso e migliorare la massa magra ed il DHEA non è da meno. Vari studi hanno riscontrato bassi livelli di DHEA associati con l’obesità. Alcuni ricercatori ritengono che l’effetto antiobesità del DHEA sia dovuto alla sua abilità di bloccare uno specifico enzima chiamato glucosio-6-fosfatodeidogenasi (G6PD). L’inibizione di questo enzima blocca la capacità dell’organismo di depositare e formare grasso. Il DHEA inoltre agisce a livello della respirazione mitocondriale aumentando la funzionalità tiroidea favorendo il dispendio energetico piuttosto che l’accumulo.
Un altro meccanismo col quale il DHEA può agire contro l’aumento del grasso è per il suo effetto antiglucorticoide (Wright 1992) cioè contrastando il cortisolo (per questo il DHEA presenta anche un notevole effetto antistress) blocca l’attività degli enzimi tirosinaminotransferasi e ornitinadecarbossilasi favorendo la perdita di grasso.
Uno studio recente indicherebbe che uno dei meccanismi col quale il DHEA favorisce la perdita di grasso potrebbe essere l’aumento di serotonina nella regione dell’ipotalamo, aumentando il rilascio di colecistochina (CCK), l’ormone della sazietà. Di conseguenza, la minor assunzione di cibo favorisce la perdita di grasso corporeo. Al momento, in Italia, il DHEA è reperibile solamente dietro prescrizione medica di tipo galenico ed è prevalentemente utilizzato nella medicina anti-aging nel caso di deficit conclamato o associato a terapie con corticosteroidi per contrastarne l’effetto catabolico.