ESERCIZIO FISICO: TUTTA SALUTE!
Ultimamente escono molti studi che verificano l’effetto biologico dell’esercizio fisico su determinati tipi di tessuti dell’organismo. Dopo la scoperta dell’irisina (molecola prodotta dal muscolo che favorisce la conversione del grasso bianco di deposito in grasso beige metabolicamente attivo) i muscoli vengono considerati oggi un vero e proprio organo endocrino cambiando il loro paradigma come già era stato per il tessuto adiposo negli anni scorsi. Sono decadi che la letteratura scientifica indaga gli effetti dell’esercizio sui più comuni fattori di rischio per patologia e i risultati sono strabilianti. L’esercizio è un farmaco potentissimo che, se ben dosato, migliora tutti questi parametri in una volta sola, mentre normalmente l’approccio classico prevede l’assunzione di svariati farmaci. Ora ci si sta concentrando su quali siano gli allenamenti più vantaggiosi per i soggetti medi (uomini e donne di mezza età, inattivi). Nella concezione comune l’aerobica serve a perdere peso e i pesi ad aumentare il muscolo. Ma un recente studio dell’Università del Cile ha confrontato un periodo di training di 40 minuti 3 volte alla settimana di attività cardio (cyclette al 60% del massimo consumo d’ossigeno) e attività coi pesi a circuito (6 esercizi per ogni gruppo muscolare con 3 serie per esercizio ed un peso al 30% del massimale). I soggetti in studio erano 44 donne tra i 52 e i 61 anni e la dieta era settata per fornire a tutte l’80% delle calorie totali di cui necessitavano durante la giornata. I risultati sono stati che gli effetti di entrambe le sessioni di allenamento erano praticamente identici tra loro. Entrambi i tipi di allenamento infatti riducevano la pressione sanguigna e la concentrazione di trigliceridi nel sangue migliorando il loro quadro cardiovascolare.
Anche la quantità di grasso nell’addome era diminuita in entrambi i gruppi e in più si era ridotto sia il peso corporeo che la massa grassa totale. Tuttavia, nessuno dei tipi di allenamento aveva aumentato la massa magra né aveva migliorato la sensibilità all’insulina. Bisogna aggiungere però che la compliance di aderenza all’esercizio era tra il 45-49% quindi ampiamente migliorabile. Sappiamo infatti da altri studi che se l’esercizio è svolto con regolarità sia la massa magra che la sensibilità insulinica migliorano di pari passo. Il fatto però che questi 2 approcci tanto differenti abbiano molti effetti sostanzialmente sovrapponibili aumenta il ventaglio di intervento sulla popolazione media migliorando l’offerta di esercizio che potrebbe essere ritagliata sulla persona o su gruppi di persone anche a seconda dei loro gusti e della loro motivazione. Va ricordato che siamo popolazioni altamente sedentarie rispetto al passato e qualsiasi tipo di esercizio è utile nella misura in cui cambia lo stile di vita. Gli interventi pertanto dovrebbero essere pianificati in base alle risorse, alle caratteristiche dei soggetti e alle attrezzature disponibili e ogni sforzo deve essere fatto per mantenere un’adeguata aderenza dei soggetti alle sessioni di allenamento. Ma come fa l’esercizio a cambiare la nostra biologia al punto da migliorare tutti quegli importanti parametri di salute (pressione arteriosa, massa grassa, assetto lipidico, qualità ossea e muscolare etc)? Come accennato sopra i muscoli producono sostanze che modificano i vari tessuti in senso migliorativo. Prendiamo il grasso di deposito ad esempio. Alcuni studi recenti dimostrano come il grasso di deposito di soggetti inattivi che viene liberato nel torrente circolatorio possa depositarsi in altri tessuti come i muscoli o il fegato dando insulino resistenza e conducendo alla lunga persino al diabete. Uno studio di quest’anno dell’Università del Michigan ha scoperto che persone in sovrappeso con bassi livelli di acidi grassi circolanti nel sangue sarebbero più in salute di altri soggetti in sovrappeso in cui quest’ultimo si associa anche ad aumento dei grassi circolanti. Il grasso di deposito analizzato mediante biopsie era poi più sano in questi soggetti, mostrando un minore grado di marcatori infiammatori. Gli scienziati hanno ipotizzato che questo grasso più robusto immettesse meno grasso in circolo. In uno studio successivo lo stesso gruppo ha analizzato il grasso di 20 soggetti tra uomini e donne (di cui solo 8 si allenavano con regolarità) ed in cui nessuno aveva insulino resistenza. Questi soggetti avevano fatto biopsie del grasso prima e dopo una singola sessione di allenamento. Esaminando i vari tessuti al microscopio, i ricercatori hanno trovato differenze interessanti. Nelle biopsie post workout del tessuto grasso è stata trovata una proteina che ha ruolo nella formazione di nuovi vasi (neoangiogenesi). Oltre a ciò è stato rilevato anche un leggero aumento nell’espressione genica di una sostanza antinfiammatoria. Queste alterazioni non erano enormi, dice il Dr. Horowitz, professore di scienze motorie presso la Scuola di Kinesiologia dell’Università del Michigan. Ma il fatto che si siano verificate in modo coerente dopo una singola sessione di esercizio è molto interessante. Ci avviciniamo a larghi passi verso il Natale e sappiamo come sia un periodo in cui facilmente si prende qualche chilo di troppo. L’esercizio potrebbe limitare i danni in questo senso anche con una sola seduta di allenamento. Se poi fosse strutturato un po’ per tutto il periodo delle feste si potrebbe eliminare il problema del “grasso natalizio”.
Fitnes33 online – dicembre 2017