Gli energy drink in età scolare aumentano del 66% il rischio di iperattività e disattenzione. Le bibite zuccherate lo aumentano del 14%
Secondo una ricerca della Yale School of Public Health, pubblicata dalla rivistaAcademic Pediatrics, l’abuso di energy-drink in età scolare aumenta del 66% il rischio iperattività e distrazione. Lo studio ha coinvolto 1.649 studenti delle scuole medie di un distretto scolastico urbano del Connecticut, di cui il 47% ispanici e il 38% afro-americani, con un’età media di poco più di 12 anni. Il consumo di bevande zuccherate, comprese quelle energetiche, è risultato maggiore, per quantità e varietà, tra ispanici e neri, rispetto ai bianchi, e tra i ragazzi rispetto alle ragazze.
Il rischio di iperattività e di disattenzione aumenta del 14% per ogni bibita zuccherata consumata e diventa maggiore con il consumo di energy drink, probabilmente a causa a causa del mix di sostanze quali taurina, guaranà e caffeina. Secondo Jeannette Ickovics, che ha guidato la ricerca, i risultati dello studio confermano le raccomandazioni dell’American Academy of Pediatrics, secondo cui i genitori dovrebbero cercare di limitare il consumo di bevande zuccherate da parte dei figli, evitando del tutto quelle energetiche. Alcune delle bibite più popolari tra gli studenti contengono fino a 40 grammi di zucchero e tra i partecipanti alla ricerca il consumo medio rilevato è stato di due bibite zuccherate al giorno, andando da chi non ne beve affatto a chi ne consuma sette o più.
Il Fatto Alimentare 18/02/2015