“Se un giorno le api dovessero scomparire, all’uomo resterebbero soltanto quattro anni di vita”. Questa celebre frase attribuita a Albert Einstein è davvero emblematica, in quanto senza le api non si verificherebbe più l’impollinazione e la quasi totalità delle piante a frutto e delle verdure verrebbe estinta.
Le api non sono solo importanti per il mantenimento della variabilità genetica e la riproduzione delle specie vegetali, ma soprattutto per i loro prodotti. Miele, propoli, cera d’api, polline, pappa reale sono utilizzati da sempre dall’umanità come sostanze curative e come alimenti funzionali a mantenere lo stato di benessere.
Il polline d’api è un vero e proprio super alimento, dal punto di vista nutrizionale presenta un quantitativo proteico per il 50-60% ricco soprattutto in amminoacidi essenziali, inoltre ha un ridotto apporto di glucidi (13-15%) e di lipidi (4-7%). Dal punto di vista degli oligoelementi e micronutrienti il polline contiene tutti i minerali (Cu, Ca, Mg, Fe, Zn, K, Na), vitamine come la vitamina A, la vitamina E, la niacina, la biotina, la tiamina, l’acido folico e numerosi enzimi e coenzimi. Il profilo lipidico è molto interessante in quanto vi è una percentuale molto alta di fosfolipidi e acidi grassi mono e polinsaturi (ALA, Acido gamma linoleico), fitosteroli. Nel polline vi è anche una percentuale molto importante di antiossidanti come le catechine, la quercitina, flavonoidi, il licopene, la zeaxantina.
Moltissime ricerche hanno dimostrato come il polline d’api, in forma di estratto idro alcolico, presenti numerose attività ed effetti protettivi verso radicali liberi, fattori infiammatori ed altri processi biochimici.
Valutiamo adesso i processi protettivi del polline:
- EFFETTO ANTIOSSIDANTE: la ricchezza in vitamina C, carotenoidi, flavonoidi, vitamina E, glutatione esplicano un’azione antiossidante verso le specie reattive dell’ossigeno(ROS) riducendo la per ossidazione lipidica e soprattutto i danni alla membrana cellulare;
- EFFETTO ANTINFIAMMATORIO: la quercitina presente nel polline inibisce il metabolismo dell’acido arachidonico. La diminuzione dell’attività di questo lipide riduce i livelli delle prostaglandine infiammatorie e promuove l’attività antiinfiammatoria. Molti studi hanno evidenziato come il polline riesca a modificare determinati segnali cellulari che promuovono la proliferazione cellulare; inibisce l’azione del TNF e NF-kB che attivano la proliferazione di citochine infiammatorie e promuovono l’adesione molecolare.
- EFFETTO ANTICARCINOGENICO: la sua azione antiinfiammatoria ed antiossidante si è vista essere funzionale nel bloccare la differenziazione di alcune cellule tumorali in quanto induce l’apoptosi stimolando la secrezione del TNF-α. Si è visto essere molto efficace nella cura l’iperplasia prostatica benigna e del tumore prostatico nelle fasi iniziali.
- EFFETTO ANTIBATTERICO E ANTIFUNGINO: il polline d’api si è visto essere molto efficace nel combattere infezioni da Stafilococco Aureus, Candida Glabrata, Klebisiella ecc. questa funzione si pensa sia dovuta all’azione della glucosio-ossidasi, un enzima che producono le api e che secernono durante la granulazione del polline come antibatterico. Anche i fenoli e i flavonoidi prodotti agiscono da antifungino andando a disgregare il citoplasma delle membrane.
- ATTIVITA’ DETOSSIFICANTE ED EPATOPROTETTIVA: studi condotti su animali hanno evidenziato un miglioramento della funzionalità epatica andando a migliorare i livelli di transaminasi e di bilirubina e questa attività è legata all’alto contenuto di acidi fenolici, polifenoli e flavonoidi.
- EFFETTO ANTI ATEROSCLEROSI: presenta un’attività ipolipidemica attraverso il decremento dei lipidi totali, trigliceridi e colesterolo. Questo effetto è dovuto principalmente alla presenza di forme libere di acidi grassi della serie omega 3 e dell’α-ALA che sono i precursori delle prostaglandine di tipo 3 con azione antiaggregante.
- EFFETTO IMMUNO MODULATORIE E ANTI ALLERGICO: l’applicazione di estratto idroalcolico di polline stimolano la risposta immunitaria umorale (IgM e IgG). L’azione anti allergica è data dall’impedimento del legame tra IgE e il suo recettore, con una riduzione della liberazione di istamina.
Fonte: Denisov B., “Biological and therapeutic properties of bee pollen: a review.” J Sci Food Agric 2016; 96: 4303–4309