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INTERVISTA A MASSIMO SPATTINI, IL GURU DELLA NUTRIZIONE SPORTIVA

INTERVISTA A MASSIMO SPATTINI, IL GURU DELLA NUTRIZIONE SPORTIVA
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  1. In un mondo sempre più frenetico, dove conciliare sport, dieta, lavoro e vita privata è sempre più difficile: come può un uomo in carriera prendersi cura del proprio corpo ed avere un’alimentazione corretta?

In effetti oggi più che mai ci sono dei ritmi talmente frenetici che incidono negativamente sulla salute, modificando  i ritmi circadiani: l’alterazione del rapporto dell’esposizione luce/buio, i dispositivi luminosi come I Pad ecc. hanno accentuato i problemi. Una buona strategia per contrastare queste difficoltà è quella di alzarsi presto la mattina, esiste anche un libro a proposito: “The Miracle Morning”, il miracolo del mattino. Alzandosi presto la mattina, riusciamo a trovare uno spazio per noi stessi in un momento in cui non siamo bombardati da tutte queste sovrastimolazioni. Inoltre la mattina presto è un momento particolare in quanto si attiva l’asse ipotalamo-ipofisi-corticosurrene. Eseguire esercizi di respirazione controllata, yoga ed attività fisica fornisce uno start metabolico che permette di sincronizzare i ritmi circadiani alterati da tutti i motivi prima citati. In questo modo si assume un atteggiamento positivo, e se come si dice, “il buongiorno si vede dal mattino”, si sarà più portati ad alimentarsi in modo corretto e ad avere la motivazione per proseguire la giornata nella giusta maniera..

  1. Integrazione: quanto è importante al giorno d’oggi e se si potesse stilare una classifica degli integratori indispensabili per chi pratica giornalmente attività sportiva?

Ho scritto un libro “ Alimentazione e integrazione per lo sport e la performance fisica” che è diventato il Best Seller della casa editrice LSWR e sono un grande sostenitore dell’uso degli integratori alimentari.. questo per vari motivi: in primis perché oggi abbiamo accesso ad alimenti che sono depauperati dei micronutrienti ,perché vengono coltivati in terreni sfruttati e carenti, sono colti immaturi, e conservati negli scaffali dei supermercati per troppo tempo, per cui 100 grammi di vitamina C teoricamente presenti in un’arancia alla fine possono effettivamente  essere molti meno, inoltre è stata dimostrata la carenza diffusa di minerali molto importanti come il magnesio, lo zinco oppure della vitamina D, la quale viene prodotta dal nostro corpo a partire dall’esposizione solare, per non entrare in meriti più specifici come la GRAVIDANZA in cui la donna necessita di acido folico piuttosto che di ferro. Oggi più che mai abbiano bisogno di un’integrazione… anche perché se è vero che adottando un’alimentazione variegata, avremmo a disposizione tutti i micronutrienti necessari per affrontare la giornata, come era nel paleolitico, oggi siamo sottoposti ad un sistema di stress, inquinamento chimico ed elettromagnetico, pesticidi, conservanti, di tutto di più! Questi agenti mettono a dura prova i nostri sistemi di detossificazione (soprattutto il fegato); i quali per agire efficientemente hanno bisogno di  fattori co-enzimatici, quali vitamine, micronutrienti, amminoacidi che sono carenti negli alimenti attuali. Proprio per questa ragione, oggi più che mai abbiamo bisogno di un maggiore concentrazione di questi micronutrienti non potendone usufruire a sufficienza solamente dalla dieta. Per quanto riguarda gli atleti questa esigenza è ulteriormente necessaria in quanto un soggetto sportivo ha un motore che gira a regimi più alti, producendo più acido lattico, tossine e radicali liberi, per cui ha bisogno di un sistema detossificante ancora più efficiente rispetto ad un soggetto sedentario, a tal proposito è bene introdurre il concetto americano di “supplements” in quanto taluni integratori possono fornire effetti benefici sulla performance sportiva, senza avere effetti negativi sulla salute , se presi sotto controllo medico e strutturati su misura per l’atleta in questione.

Nella classifica metterei al primo posto come importanza un ‘integratore multivitaminico e multiminerale, Sali minerali come Magnesio e Potassio e le proteine in polvere, considerate un “must”  sia per chi pratica sport di endurance sia per chi predilige sport di potenza, perché in entrambi i casi questi soggetti hanno un maggior turn-over proteico per il coinvolgimento muscolare . Le proteine del siero, sia per una questione di scelta di fonti proteiche ad alto valore biologico, sia per una questione di velocità di assorbimento, trovano una collocazione preferenziale tra gli integratori per sportivi.. In maniera specifica per gli sportivi che praticano endurance consiglio carnitina e coenzima Q10 per la loro capacita di promuovere la produzione di energia a livello mitocondriale, mentre negli sport di potenza, la CREATINA utile per diminuire il catabolismo nell’atleta ma anche efficace nel trattamento della SARCOPENIA nell’anziano ed attualmente oggetto di studi nelle malattie neurodegenerative e la LEUCINA, che è l’amminoacido ramificato maggiormente in grado di stimolare l’anabolismo

  1. La CRONORMORFODIETA: è vero che ogni individuo deve avere una dieta su misura in base alla propria struttura genetica/metabolica?

La CRONORMORFODIETA è un approccio dietologico che tiene conto della cronologia della produzione degli ormoni secondo i ritmi circadiani e dell’influenza degli ormoni sulla localizzazione distrettuale del grasso corporeo. Determinati individui presentano una prevalenza di certi ormoni rispetto ad altri, tale predominanza determina il fenotipo cioè l’aspetto morfologico.. Verificando la distribuzione di grasso corporeo siamo in grado di determinare la prevalenza ormonale del soggetto in questione. Nella medicina convenzionale relativamente all’obesità esiste la distinzione tra androide e ginoide. Androide, cioè maschile in cui il grasso è localizzato prevalentemente a livello addominale nella parte alta del corpo e centrale con una forte componente viscerale legata a dismetabolismi glucidici e ipercortisolemia che genera insulino-resistenza. Ginoide, tipicamente femminile, responsabile dell’ accumulo di grasso nella parte inferiore del corpo (fianchi, cosce) dovuto ad un eccesso di estrogeni i quali possono anche agire sulla ghiandola tiroidea causando ipotiroidismo. Misto: questi individui non hanno prevalenze relative agli ormoni steroidei ma hanno semplicemente un rallentamento a livello tiroideo il quale e responsabile di un accumulo di adipe uniforme .

Per ciascuna categoria di individuo si utilizzerà un approccio dietetico personalizzato : ad esempio nei soggetti che presentano un alterazione dell’asse ipotalamo -ipofisi -corticosurrene , cioè gli androidi, eviteremo di somministrare elevate quantità di carboidrati la mattina in quanto, avendo già livelli di cortisolo ( ormone iperglicemizzante) particolarmente alti, provocherebbero un innalzamento ulteriore della glicemia e dell’insulina ostacolando il dimagrimento. Questi soggetti tendono a produrre in eccesso non solo il cortisolo ma anche altri ormoni come adrenalina, noradrenalina e dopamina in risposta a situazioni stressanti. Questi neurotrasmettitori sono responsabili di un aumento ulteriore di secrezione del cortisolo provocando disturbi del sonno e una ricerca compulsiva dei carboidrati, soprattutto dolci. Di conseguenza questi individui la sera dovrebbero paradossalmente prediligere  pasti prevalentemente glucidici(70%) per ottenere un maggior dimagrimento. Questo perché? Il motivo è che i carboidrati aumentano la disponibilità di triptofano oltre la barriera ematoencefalica e quindi una maggiore presenza di serotonina (di cui il triptofano è precursore) e melatonina prodotta a partire dalla serotonina stessa. Questo si traduce in una migliore qualità del sonno, un maggior effetto rilassante ed un abbassamento della cortisolemia, la quale si dimostra più elevata in questi soggetti dopo un pasto serale a prevalenza proteica,(a causa della presenza di tirosina  e  fenilalanina, due amminoacidi che una volta introdotti, producono adrenalina, noradrenalina e dopamina) generando ipercortisolemia mattutina ed insulino resistenza progressiva. Nel mio libro “La DIETA COM e il Dimagrimento Localizzati” spiego in maniera dettagliata tuti i principi alla base della Cronormorfodieta.

  1. IL CROSSFIT: moda o rivoluzione atletica? Pro e contro di questa nuova tendenza.

Il Crossfit rientra  in quella tipologia di allenamento cosiddetto “funzionale” che adesso va per la maggiore…funzionale in quanto ricalca movimenti teoricamente ricorrenti nella vita quotidiana (dell’uomo primitivo), es. alzare un peso (una preda) o saltare su una roccia ecc. Il Crossfit è una tipologia di allenamento completo sia per quanto riguarda la potenza, la forza e la resistenza. Per cui ,se eseguito in maniera corretta e sotto la guida di un istruttore esperto, rappresenta un’ottima metodologia di allenamento. Essendo molto intenso stimolando positivamente il metabolismo ha un rapporto TEMPO DEDICATO/EFFICIENZA molto favorevole. La problematica principale di questa disciplina riguarda soprattutto i neofiti, cioè persone che non hanno una preparazione fisica di base, ed in virtu’ dell’esecuzione a corpo libero o ancor peggio con i pesi in slancio e non guidati dai macchinari, possono avere una maggiore probabilità di infortunarsi. L’aspetto agonistico del crossfit inoltre porta l’atleta ad allenarsi costantemente, spesso tutti i giorni più ore al giorno, ed essendo un allenamento ad alta intensità è facile incappare in un sovrallenamento.

  1. PROTEINE: tipi e dosi giornaliere raccomandate. Sono realmente indispensabili per chi pratica attività con i pesi?

Le proteine sono importanti per tutti gli sportivi, soprattutto per chi fa pesi, proprio perché bisogna raggiungere un quantitativo GIORNALIERO che è minimo 1,5 grammi fino a 2,2 grammi per kg di peso corporeo per ottenere buoni risultati in termini di crescita muscolare. Quando si parla di proteine si intende quelle totali contenute nei cibi ed eventualmente negli integratori. Mediamente a pasto la dose consigliata varia dai 20 ai 40 grammi di proteine a seconda del valore biologico: 30 grammi di proteine ad alto valore biologico (più alto nelle proteine animali rispetto a quelle vegetali), per esempio contenute in 150 grammi di petto di pollo dove ritroviamo circa 3 grammi di LEUCINA, che come già detto in precedenza è l’amminoacido ramificato che più impatta sulla sintesi proteica (stimolando il fattore MTor). E’ proprio la quantità di LEUCINA a condizionare l’effetto anabolico della dose proteica di ogni singolo pasto. A livello di Timing i momenti più importanti sono a ridosso dell’allenamento e maggiormente nell’immediato post, in un’ottica di crescita muscolare; in questo caso le proteine del siero del latte sono le più indicate per l’alto contenuto in amminoacidi essenziali e Leucina e per la loro rapida velocità di assorbimento.

  1. IL DIGIUNO INTERMITTENTE: di cosa si tratta? È possibile dimagrire applicandolo regolarmente all’interno del proprio regime alimentare?

Il digiuno intermittente si presta soprattutto per un approccio finalizzato al dimagrimento. Può essere strutturato in diversi modi ad esempio digiunare a giorni alterni oppure un giorno sì e due no, oppure quello maggiormente praticato ovvero 16 ore di digiuno e 8 ore di alimentazione ogni giorno, oppure 18 ore di digiuno e solo 6 ore di alimentazione. Questo è facilmente ottenibile per esempio partendo dall’ultimo pasto serale , sfruttando il digiuno notturno, normalmente di 8/10 ore, a cui fa seguito il salto della colazione passando  direttamente al pranzo; oppure partendo dalla colazione, facendo una serie di pasti fino alle 14 e da quel momento digiunare fino alla colazione del giorno successivo. Le diverse modalità di esecuzione di questa dieta sono in funzione della propria capacità di adattamento, ad esempio, riferendoci alla cronormorfodieta, un individuo androide, sarebbe  maggiormente propenso a saltare la colazione, in quanto come precedentemente accennato, ha la glicemia già alta la mattina. Questo approccio dietetico a mio giudizio funziona, ci sono studi che dimostrano l’abbassamento della glicemia, una migliore sensibilità insulinica, una maggiore lipolisi, un aumento dell’adrenalina e del GH che è un ormone lipolitico. Inoltre abbiamo una diminuzione dell’infiammazione cronica, dei radicali liberi e delle tossine derivanti dai cibi, .non ultimo l’effetto derivante dall’autofagia che rimuove i componenti citoplasmatici danneggiati e una promozione della apoptosi (morte programmata) delle cellule danneggiate che normalmente possono essere il preludio anche di patologie tumorali. Il rischio è però un abbassamento del metabolismo tiroideo a lungo termine che può potare all’aumento delle LDL, come dimostrato nell’unico studio a lungo termine, di un anno, pubblicato nel 2017nella prestigiosa rivista JAMA International medicine. La domanda da porsi è se adottando uno stile alimentare sano, evitando i cibi raffinati, utilizzando alimenti basificanti e quindi ripristinando i nostri sistemi detossificanti interni, attuando una moderata restrizione calorica e seguendo sostanzialmente i principi della dieta Mediterranea a basso contenuto di carboidrati ricca in pesce, frutta , verdura, frutta secca e semi, legumi e olio di oliva extravergine con moderata assunzione di vino rosso ricco di polifenoli sia ugualmente efficiente come approccio. A mio avviso l’Intermittent Fasting è una dieta praticabile solo per periodi limitati di tempo che può andare bene per alcuni ma non per tutti, per esempio questa metodica alimentare la vedo poco adatta per un atleta, anche se è vero che non siamo tutti uguali, per cui non è detto che un digiuno intermittente strutturato in maniera equilibrata per un atleta di pesistica non risulti performante….non esiste una regola assoluta a riguardo, è un percorso praticabile.ma solamente per i soggetti che ne traggono realmente beneficio.

  1. Nel mondo lei è molto apprezzato per le sue ricerche in campo alimentare, dietetico applicato allo sport, quali differenze nota tra l’approccio italiano e quello americano rispetto all’utilizzo degli integratori alimentari?

Trovo che a riguardo gli americani siano molto più reattivi, cioè abbracciano molto più in fretta le novità, mentre un Italia riscontro un approccio più “prudenziale” per quanto riguarda “ lasciare il vecchio per il nuovo”. Per quanto concerne gli integratori, gli americani sono all’avanguardia anche perché avendo un mercato molto più ampio, hanno anche la possibilità di ampliare la ricerca e lo sviluppo del settore. Il rovescio della medaglia sta nel fatto che essendo un mercato libero con meno normative rispetto all’Italia non è detto che il prodotto americano sia realmente migliore, proprio perché non è sottoposto ai controlli eseguiti in Italia, inoltre bisogna tenere conto che in America l’integrazione è diventata una vera e propria necessità per supplire alle carenze di un’alimentazione basata prevalentemente su prodotti raffinati e depauperati dai micronutrienti e dalle vitamine in modo assai maggiore rispetto alla nostra dieta mediterranea.

  1. La MEDICINA FUNZIONALE: nuova frontiera nutraceutica? Quali sono i fondamenti?

La medicina funzionale non è solo nutraceutica, anche se utilizza la nutraceutica cioè l’uso dell’alimentazione, di determinati cibi e integratori per favorire il riequilibrio delle disfunzioni organiche. Il concetto fondamentale della medicina funzionale è il concetto del “why?”, ovvero del “perché”. I pilastri sono: ALIMENTAZIONE, ATTIVITÀ FISICA, INTEGRAZIONE ALIMENTARE E STRESS MANAGEMENT. Questa medicina si occupa di andare a ricercare le cause di una situazione patologica e non soffermarsi solo sulla soppressione del sintomo, cosa alla quale spesso si riduce la medicina convenzionale. Ad esempio un soggetto con iperacidità ricorrente da reflusso gastroesofageo, viene sottoposto tradizionalmente ad una terapia con inibitori di pompa protonica, questo blocca effettivamente l’acidità ( eliminando il sintomo) ma crea una serie di problematiche collaterali come ad esempio difficoltà di assimilazione delle proteine quando invece sarebbe opportuno indagare quanto problemi di stress e blocco del diaframma sottendono alla causa. Oppure se ho il colesterolo alto, mi vengono somministrate di default le statine…ma nessuno si chiede perché ho il colesterolo alto: può essere dovuto a diversi motivi oltre a quelli genetici: per esempio ad un ipotiroidismo subclinico, una carenza di testosterone o ancora più spesso una condizione di iperinsulinismo…se così fosse andiamo a correggere queste disfunzioni prima di agire sul sintomo!!

  1. Appuntamenti in Italia e prossimi obiettivi professionali?

Attualmente sto lavorando ad un libro “Guida alla Medicina Funzionale” che verrà pubblicato ai primi di settembre, libro che ho scritto insieme ad altri professionisti, ognuno dei quali ha scritto un capitolo specifico, con lo scopo di divulgare questo nuovo approccio,“ nuovo” in Italia mentre in altri paesi come gli USA, Francia e Germania è già praticato da tempo da tempo. In ambito professionale invece mi sto concentrando sulla divulgazione trasversale di questi concetti allo scopo di creare una consapevolezza: non  solo rivolta ai medici ma anche alle persone, con l’obbiettivo di metterle nelle condizioni di gestire o per lo meno partecipare alla gestione della propria salute con le loro mani. Questo si può raggiungere solamente se si adottano determinati stili di vita. La cultura della salute promossa alla base può generare un volano per aumentare la sensibilità degli Operatori del settore della salute ad aggiornarsi sempre di più e a non adagiarsi su una laurea o diploma. Il fatto è che il nostro destino è legato alla nostra salute e solamente tramite la consapevolezza di come ciò che stiamo facendo e l’ambiente esterno ci condizionino possiamo trovare la motivazione per cambiare i nostri comportamenti scorretti. In quest’ottica ho partecipato all’organizzazione di un evento chiamato “Italian Health Award “ovvero gli Oscar della salute in cui una commissione di esperti ha premiato persone che in qualche modo hanno promosso in maniera rilevante la salute nelle diverse forme… Io ho ricevuto il premio per la categoria “Eventi” per un evento, che ho organizzato a Parma nel 2017, chiamato “Muscoli col Cuore”’, un convegno scientifico con il quale ho raccolto più di 74.000 euro tra sponsorizzazioni e incasso dei biglietti interamente devoluti al Comune di Norcia colpito dal terremoto. Per concludere credo che oggi più che mai spetti a gente che come me ha ottenuto un certo successo il “Give back” cioè “Dare indietro”…ed ho intenzione di farlo creando appunto consapevolezza e conoscenza legate al benessere e alla salute nell’ambito di iniziative con un risvolto di solidarietà.

  1. Ringraziandola per il tempo a noi dedicato, cogliamo l’occasione per un’ultima domanda: secondo lei quali sono i requisiti indispensabili che deve avere un “FISICO PERFETTO”?   Può darci qualche suo riferimento per i nostri lettori che desiderano seguirla?

Il fisico perfetto… innanzitutto deve avere una buona postura, delle buone proporzioni tra gambe e dorso, come il David di Michelangelo la circonferenza dei polpacci e delle braccia deve essere uguale a quella del collo, ed anche i giusti rapporti tra spalle vita e polpacci, una bassa percentuale di grasso che dovrebbe permettere la visibilità degli addominali e un peso corporeo che corrisponda più o meno all’altezza meno cento. Per quanto riguarda la donna, il fisico ideale si configura con l’assenza di inestetismi, un buon tono muscolare e magari avvicinarsi alle classiche misure canoniche torace vita fianchi 90-60-90 concedendo qualche centimetro in più nella vita in maniera più corrispondente alle strutture fisiche attuali.

DEAMINA MAN magazine

1° Numero – 2018