Uno studio del 2015 a cura di Kass L. e collaboratori ha messo in evidenza come l’utilizzo di magnesio migliori i parametri cardiovascolari (pressione sanguigna, pressione sistolica e diastolica) e parametri sportivi (forza massimale e capacità di recupero) in acuto e in cronico. In questo studio i soggetti sono stati divisi in due gruppi (acuto e cronico) ed è stato somministrato loro 300mg di magnesio tre ore prima dei test fisici. Nel gruppo cronico il magnesio è stato somministrato per quattro settimane, mentre nell’acuto solo per una settimana. Il gruppo acuto presentava un incremento maggiore negli esercizi di forza massimale e anche nella capacità di recupero rispetto al gruppo cronico (comunque i valori erano nettamente migliori rispetto ai test iniziali senza somministrazione di magnesio oppure rispetto al placebo). I ricercatori ritengono che questo incremento di forza sia dovuto al miglioramento de alcuni meccanismi muscolari come l’aumento di formazione del complesso MgATP, l’aumento dell’espressione della troponina mediante il gradiente di concentrazione del calcio che migliorano il metabolismo energetico e quindi la contrazione muscolare in seguito a un reclutamento di maggiori quantità di actina. Gli autori spiegano questo calo di potenza nel gruppo cronico sostenendo che alti dosaggi continui di magnesio possano aumentarne l’escrezione dovuta al fatto che assumendo una quantità troppo elevata per un lungo periodo si vada a modificare l’omeostasi idrica oltre che portare alla saturazione delle scorte di magnesio nei siti di stoccaggio, aumentando di fatto la sua escrezione. Tuttavia nel gruppo cronico vi sono stati i maggiori miglioramenti dal punto di vista cardiovascolare, infatti la pressione sanguigna sistolica e diastolica era più bassa rispetto al gruppo acuto e al placebo. Questo si spiega col fatto che la persistenza del magnesio nell’ambiente extracellulare causa una riduzione della pressione arteriosa dovuta alla vasodilatazione prodotta da questo minerale.
