La carenza di vitamina D è legata a tutta una serie di disturbi, tra cui perfino il rischio di sviluppare una forma di schizofrenia. Questa carenza è tuttavia associata in particolare ai problemi di natura osseo-scheletrica. E’ un tipo di vitamina che si può assumere tramite l’alimentazione, ma che per essere sintetizzata ha bisogno della luce naturale, ossia quella del Sole.
Di carenza di vitamina D si stima ne soffra il 70% della popolazione, con una prevalenza di donne. – che sono anche le più soggette a problemi scheletrici come la perdita di densità minerale ossea e l’osteoporosi. Per questo motivo, gli esperti della Società Italiana dell’Osteoporosi, del Metabolismo Minerale e delle Malattie dello Scheletro lanciano l’invito all’esposizione ai raggi solari per contribuire alla salute delle ossa: 20 minuti al giorno per 5 giorni alla settimana.
E quale occasione migliore delle vacanze estive per favorire questa esposizione? Con le dovute cautele, per non incappare negli effetti negativi dei raggi UV dannosi, si può facilmente stimolare l’organismo a sintetizzare questa preziosa vitamina.
L’ipovitaminosi D è causa di una conseguente riduzione della disponibilità di calcio e di un depauperamento progressivo dello scheletro. Un importante fattore di rischio per l’osteoporosi e per le fratture, di cui soffrono prevalentemente le donne – sottolineano gli esperti della SIOMMMS. Per rimediare, la facile ricetta per la prevenzione è un’alimentazione ricca di calcio e una costante esposizione al Sole, che stimola la produzione di Vitamina D, nutriente dal ruolo fondamentale per le funzioni neuromuscolari, metaboliche e soprattutto per il rafforzamento osseo.
«L’estate è il periodo dell’anno in cui c’è più luce e durante le vacanze è più facile prendere il Sole, stimolando quindi la sintesi di Vitamina D – spiega il Presidente della SIOMMMS Giancarlo Isaia, Direttore del Dipartimento di Geriatria e Malattie Metaboliche dell’Osso all’Ospedale Molinette di Torino – esponendosi ai raggi solari per 20 minuti al giorno per 5 giorni alla settimana, scoprendo almeno le braccia, il viso e le gambe e assumendo alimenti come olio di fegato di merluzzo (10.000 UI per 100 g), sgombro sotto sale (1.006 UI per 100 g), anguilla (932) e salmone affumicato (685) è possibile ottenere una riduzione sensibile del rischio di fratture dato dalla fragilità ossea».
L’invito a prendere il Sole a vantaggio della salute delle ossa fa parte dell’azione di sensibilizzazione che gli esperti della Società scientifica stanno portando avanti per combattere l’ipovitaminosi D e per prevenire il rischio di fratture.
«L’osteoporosi è una malattia che in Italia colpisce 4,5 milioni di persone e va quindi trattata come una patologia di priorità sanitaria e sociale – continua il professor Isaia – Facendo cultura su questo tema, risultano alti i benefici attesi in termini di qualità di vita dei pazienti e di costi sociali sensibilmente abbattuti. Il percorso di prevenzione è articolato ma uno stile di vita corretto, con attività fisica all’aria aperta, alimentazione equilibrata ed esposizione al sole è sicuramente un buon punto di partenza».
La Stampa 25/07/2014