La prevalenza di malattie cardiometaboliche è un notevole onere per la sanità pubblica in tutto il mondo. Da studi recenti sembra ci sia una associazione inversa tra aumento del consumo di latticini e riduzione del rischio di malattie cardiometaboliche. Le proteine del latte possono avere un ruolo importante sulla salute umana sia rispetto al miglioramento della pressione sanguigna (BP), sia sui parametri lipidici che sul controllo del glucosio. Una revisione da parte di ricercatori del Regno Unito ha analizzato criticamente le evidenze sugli effetti della caseina e delle proteine del siero di latte in relazione alla funzione metabolica. Ci sono prove da studi clinici a breve termine che valutano le risposte postprandiali dell’ingestione di latte e che suggeriscono benefici sulla funzione vascolare indipendenti dalla pressione sanguigna, così come il miglioramento nella omeostasi glicemica. Gli interventi a lungo termine sono stati meno conclusivi, alcuni mostrano vantaggi, altri indicano una mancanza di miglioramento della funzione vascolare. Durante il consumo cronico la pressione sanguigna sembra si sia abbassata e sia la dislipidemia che l’iperglicemia sembrano essere sotto controllo. Un numero limitato di studi ha indagato gli effetti delle proteine del latte sullo stress ossidativo e l’infiammazione. Il meccanismo più probabile dell’azione favorevole da parte delle proteine del siero di latte è quello di migliorare la resistenza dei tessuti periferici all’insulina.
L’assunzione di pasti arricchiti con proteine del latte nella dieta abituale può provocare effetti benefici sulla salute cardiometabolica. Ulteriori studi serviranno per confermare ciò.