Sonnolenza diurna e sovrappeso: uno studio li mette in relazione. Servono dieta equilibrata, attività fisica e pasti leggeri
Sovrappeso e sonnolenza sembrano andare a braccetto: è quanto emerge da una ricerca condotta da alcuni ricercatori australiani e pubblicata su Plos One. Il team ha cercato di chiarire i meccanismi e le correlazioni tra queste due variabili sottoponendo 1977 persone di età compresa tra 20 e 94 anni al test Epworth Sleepiness Scale (ESS) per valutare la sonnolenza diurna. A tutti i partecipanti sono stati misurati peso, altezza, circonferenza vita e percentuale di tessuto adiposo raccogliendo informazioni sul consumo di alcol, sull’attività fisica, sull’apporto energetico, oltre all’acquisizione di dati relativi a fumo e farmaci. Si è visto che chi aveva un Indice di Massa Corporea (IMC o BMI in inglese) più elevato – ed era quindi in sovrappeso oppure obeso – soffriva maggiormente di sonnolenza diurna in entrambi i sessi. Per quanto riguarda le donne è emersa inoltre una correlazione positiva con una maggiore circonferenza della vita, e quindi con una localizzazione adiposa di tipo addominale. L’uso di sedativi o antidepressivi, lo stile di vita adottato e gli altri fattori di salute considerati non hanno invece influenzato i risultati in maniera significativa. Questo studio è stato il primo a dimostrare un’associazione tra sonnolenza diurna e markers antropometrici come la circonferenza della vita e BMI, soprattutto nelle donne, e ha confermato ricerche precedenti che la collegavano all’obesità.
L’eccessiva sonnolenza diurna è un sintomo abbastanza diffuso tra persone di entrambi i sessi e di tutte le età. Spesso è transitoria e occasionale o in alcuni casi è fisiologica, per esempio dopo i pasti, a causa della digestione. Quando invece la sonnolenza si presenta con regolarità e si acuisce in modo tale da influenzare negativamente le attività quotidiane, andrebbe consultato un medico. Le persone affette dalla Sindrome delle Apnee Notturne (OSAS), caratterizzata da ricorrenti interruzioni della respirazione di cui molto spesso si è inconsapevoli, convivono costantemente con la sonnolenza diurna. La forte correlazione tra questi sintomi e il sovrappeso conferma il ruolo fondamentale che l’intervento dietetico-nutrizionale, unito a un incremento dell’esercizio fisico, riveste nel trattamento dei disturbi del sonno.
«Nel caso di disturbi del sonno dovuti ai chili di troppo – spiega Carla Torti dietologa dell’ASL di Pavia – l’intervento appropriato è una perdita di peso ottenuta con un’alimentazione corretta e un’attività fisica adeguata, perché l’eccessiva presenza di tessuto adiposo in sede addominale ostacola i normali processi di respirazione e l’ossigenazione del sangue. Le persone che lamentano una scarsa qualità del riposo notturno dovrebbero evitare di cenare poco prima di coricarsi e può essere utile abituarsi a masticare lentamente il cibo, così come cercare di consumare il pasto in un ambiente tranquillo e senza pressioni esterne. Conviene anche suddividere l’apporto alimentare della giornata in 3 pasti principali – prosegue Torti – più 2 eventuali piccoli spuntini in modo da ridurre la quantità di cibo per ogni pasto, le pietanze devono essere semplici, poco elaborate e con un basso contenuto di grassi: i fritti andrebbero perciò evitati, così come gli alcolici, a favore di abbondanti porzioni di verdura». Non esistono però indicazioni specifiche sui gruppi di alimenti da preferire, anche perché «ciascun paziente è una persona a sé, e le reazioni al cibo possono variare».
Il Fatto Alimentare 05/12/2014