Assumere sale con la dieta in elevate quantità può peggiorare i sintomi della sclerosi multipla, aumentando il rischio di ulteriori deterioramenti neurologici. È quanto emerge da uno studio osservazionale pubblicato sul Journal of neurology neurosurgery & psychiatry. Dice Mauricio Farez, dell’Istituto Raúl Carrea per la ricerca neurologica di Buenos Aires in Argentina: «Precedenti ricerche indicano che il sale può alterare la risposta autoimmune implicata nella genesi della sclerosi multipla, anche se non è ancora chiaro un effetto diretto sul decorso della malattia». Per approfondire l’argomento i ricercatori hanno analizzato il contenuto di sale nei campioni di sangue e urine di 70 persone colpite da sclerosi multipla in forma recidivante-remittente. «Abbiamo misurato anche i livelli di creatinina, come marcatore di attività infiammatoria, e quelli di vitamina D, i cui bassi valori circolanti sono stati collegati alla malattia» riprende il ricercatore, precisando che le urine sono state raccolte in tre diverse occasioni durante nove mesi, e che il follow-up neurologico è proseguito dal 2010 al 2012. A titolo di confronto, i livelli urinari di sale sono stati misurati in un secondo gruppo di 52 persone con lo stesso tipo di patologia tra giugno e luglio 2013. «L’assunzione media di sale con la dieta era circa 4 grammi al giorno, variando da meno di 2 grammi (bassa) a 2-4,8 (media) fino a oltre 4,8 (alta)» spiega Farez. Al termine dello studio, dopo aver tenuto conto di fattori come il fumo, l’età, il sesso, il periodo di tempo dalla diagnosi, il peso, la terapia e i livelli circolanti di vitamina D, dai dati raccolti è emerso un legame significativo tra i livelli di sale nella dieta e il peggioramento dei sintomi. «Rispetto a coloro che consumavano meno sale, chi ne assumeva più di due grammi al giorno non solo aveva probabilità di peggioramento dei sintomi quasi quattro volte maggiori, ma anche un rischio più che triplicato di avere segni radiologici di ulteriore progressione» sottolinea il neurologo argentino. «Alla luce di questi risultati servono ulteriori studi per stabilire se ridurre il sale nella dieta può alleviare i sintomi della sclerosi multipla o rallentarne la progressione» conclude Farez.
J Neurol Neurosurg Psychiatry. 2014 Aug 28. doi: 10.1136/jnnp-2014-307928