ACAI: IL FRUTTO DELLA SALUTE
NEW PARMA – mag/giu 2009
Si chiama Açai (nome botanico: Euterpe Oleracea) e arriva direttamente dal Brasile o meglio, dallo stato del Parà nella parte nord della Foresta Pluviale Amazzonica, unico posto dove è in condizione di crescere in modo spontaneo, già che ad oggi non si è ancora capito perché in altri luoghi tali palme non sono in grado di produrre frutti. L’Açai è infatti un frutto di palma selvatica simile ad una bacca di mirtillo e contiene un’eccezionale concentrazione di fibre, vitamine, sali minerali, antiossidanti, omega 6 e omega 9. Recenti studi hanno dimostrato che è uno dei cibi più nutrienti e fortificanti in natura e visto l’enorme successo e consenso acquisito negli Stati Uniti è già stato ribattezzato “Superfood” o “Nature’s perfect food” (il cibo perfetto della natura) entrando di diritto a far parte dei “functional foods” (cibi funzionali). Lo stesso Dr. Nicholas Perticone, autore del best-seller “La conquista della bellezza”, suggerisce l’Açai tra i 10 supercibi da mettere spesso nel carrello della spesa in quanto ricco di antiossidanti, fibre e sali minerali.
La polpa di Açai contiene una ricchissima concentrazione di antocianine, o meglio antiossidanti in quantità dieci volte superiore all’uva nera e fino a trenta volte la quantità che si può trovare nel vino rosso, contribuendo così a combattere l’invecchiamento precoce delle cellule. Ecco che l’Açai può diventare un più che valido sostituto del mirtillo (notoriamente considerato eccellente fonte di antocianine) visto addirittura che la sua struttura e la colorazione è molto simile (anche se l’Açai è composto all’80% da nocciolo) e lo stesso sapore vi si avvicina molto. Ricordiamo inoltre che nella medicina tradizionale viene spesso ricordato l’uso di alimenti ricchi in antocianine per la terapia di disfunzioni infiammatorie quali l’artrite e le terapie contro i disordini circolatori essendo quindi particolarmente ricco di antiossidanti aiuta a combattere i radicali liberi mantenendo integre le membrane cellulari della pelle e dei tessuti muscolari, esercitando così un potente effetto antinvecchiamento.
Nuove ricerche giapponesi suggeriscono che le antocianine siano particolarmente efficaci nel contrastare le cellule adipose e quindi potrebbero essere utili per prevenire l’aumento di peso. Gli studi dimostrano che le antocianine esercitano un potente effetto antiobesità e regolano la funzione degli adipociti sia nelle colture cellulari umane in vitro che nei topi in vivo. Inoltre le ricerche hanno indicato che le antocianine potrebbero essere utili per la prevenzione della sindrome metabolica (una condizione caratterizzata da soprappeso, ipertensione, intolleranza ai carboidrati, dislipidemie).
L’ Açai contiene inoltre un’incredibile sinergia di grassi salubri mono-insaturi e poli-insaturi (omega 9 e omega 6) utilissimi per l’organismo nel combattere il colesterolo cattivo (causa di disturbi cardiovascolari). Non solo, nell’Açai ritroviamo acidi grassi molto simili a quelli contenuti nell’olio di oliva che sono molto importanti per l’organismo sotto vari aspetti, tra i quali si segnala la capacità di aiutare gli omega 3 (contenuti nel pesce e soprattutto nel salmone) a penetrare meglio nella membrana delle cellule rendendole più flessibili. Mantenendo in tal modo le cellule elastiche, tutti gli ormoni, i neurotrasmettitori e i recettori d’insulina funzionano con maggiore efficienza, rallentando così l’invecchiamento cellulare.
L’ Açai rappresenta infine una ricca fonte di fibre dietetiche idrosolubili e di fitosteroli che aiutano a migliorare le funzioni digestive e intestinali, rendendolo un potenziale anti-carcinogenico.
La ricca presenza di fibre solubili unita al potere nutriente del frutto lo rendono particolarmente saziante e quindi indicativo per diete dimagranti. Utilizzando una vecchia ricetta brasiliana, in uso nelle tribù guerriere amazzoniche, l’ Açai viene spesso addizionato al Guaranà, anch’esso proveniente dalla foresta amazzonica, naturalmente ricco di caffeina, capace di apportare energia e concentrazione. Non a caso è particolarmente diffuso tra i praticanti di Brasilian Ju-Jitzu, Capoeira e altri sport “duri” in quanto rende gli atleti più grintosi e concentrati.