Da più di 40 anni gli atleti di endurance assumono caffeina per migliorare la propria performance. I ricercatori ritengono infatti che la caffeina è in grado di aumentare la disponibilità di grassi liberi nel circolo ematico, risparmiando quindi i carboidrati nel sangue, fegato e muscoli. Uno studio effettuato su atleti brasiliani ha infatti dimostrato che la caffeina migliora l’esecuzione di esercizi ad alta intensità aumentando l’utilizzo dei grassi al posto dei carbo. Dopo aver assunto sei milligrammi di caffeina per chilo di peso corporeo, gli atleti eseguivano la cyclette stazionaria mentre la loro performance veniva misurata e valutata quando erano al massimo dell’intensità dell’esercizio che stavano effettuando, in quello stato in cui la produzione di lattato non era più in grado di aumentare. La caffeina si è rivelata un ottimo integratore, migliorando la loro performance del 22% (Nutrients, 7:5254-5264, 2015). La buona notizia è che, come riporta uno studio presentato durante un congresso dell’ESC (European Society of Cardiology) nel 2013, la caffeina non è associata a un aumento del rischio di fibrillazione atriale (AF) ed anzi, a basse dosi ha un effetto protettivo sui vasi sanguigni.
