Dopo un allenamento pesante può capitare di sentire i muscoli doloranti e di non riuscire più a muoverli. Fortunatamente però, per stare meglio ed accelerare i tempi di recupero, basta semplicemente scegliere specifici alimenti che contengano i giusti nutrienti. Diversamente da quanto molta gente creda infatti, i dolori muscolari non sono legati allo smaltimento dell’acido lattico prodotto durante l’allenamento, ma ai danni tissutali causati dallo stress fisico. Le microlesioni che si creano a livello muscolare quando facciamo degli allenamenti pesanti o quando ci alleniamo dopo un lungo periodo di stop, producono degli stati infiammatori che si manifestano attraverso i dolori muscolari, ma sono alla base del processo di crescita perché permettono di costruire nuovo muscolo (No pain, no gain!). Nonostante ciò assumendo alcuni alimenti (tra cui quelli riportati di seguito), è possibile alleviare questi dolori senza interferire con i processi di crescita muscolare.
Ciliegie, mirtilli e melograno: per la presenza di antiossidanti e antocianine permettono di alleviare il dolore e l’infiammazione, riducendo il tempo di recupero.
Spinaci: non solo contengono antiossidanti ed importanti per accelerare la riparazione del tessuto muscolare, ma grazie alla presenza di nitrati, permetto anche la costruzione di un tessuto “più forte”.
Pesce grasso come tonno, sgombro e salmone: è ricco di acidi grassi omega-3, che riducono significativamente l’infiammazione.
Carne: sia bianca che rossa, costituisce un’importante fonte di proteine che permette di ricostruire il tessuto danneggiato.
Curcuma: presa sotto forma di polvere o in capsule, contiene curcumina che riduce il dolore e l’infiammazione.
Zenzero: come la curcuma costituisce un potente ed efficace antinfiammatorio.
Cereali integrali: come le proteine, anche i carboidrati sono necessari per la costruzione del nuovo tessuto muscolare; è consigliato per questo assumere avena, riso e grano saraceno.
Noci brasiliane: importanti come fonte di magnesio; la carenza di magnesio si è dimostrato essere alla base di molte patologie di carattere infiammatorio frequenti negli atleti.
