Aggiungere curcumina a un regime dietetico corretto migliora dal 20 al 40% i valori di alcuni parametri ematici associati a diabete e obesità, come l’emoglobina glicata, trigliceridi, colesterolo e interleuchina 6.
A dimostrarlo sono i primi risultati di uno studio italiano illustrato all’Expo da Rolando Alessio Bolognino, docente del master in Scienze della Nutrizione e Dietetica Clinica dell’Università La Sapienza e responsabile del servizio Nutrizione Preventiva del Presidio Prevenzione Oncologica SIRP. Spezia, colorante e cosmetico, la curcuma, originaria dell’Asia sudorientale, è nota alla medicina ayurvedica per le sue proprietà anticancerogene, antinfiammatorie, antinfettive e antiossidanti dovute al suo principio attivo “curcumina”.
Partendo dalla correlazione tra infiammazione, obesità e diabete, lo studio a doppio cieco randomizzato condotto in collaborazione con la rete di centri Artemisialab, ha coinvolto 200 pazienti obesi affetti da diabete di tipo 2.
Alla metà dei partecipanti, oltre a una specifica dieta, sono state somministrate 4 volte al giorno 4 capsule contenenti ognuna 300 mg di curcumina, unita al 5% di piperina, molecola attiva del pepe nero, che aumenta l’espressione della curcumina. All’altra metà sono state invece proposte la dieta e altre sostanze inattive come placebo.
Esaminati i pazienti a distanza di un anno, la Proteina C Reattiva (elevata in presenza d’infiammazione) era scesa del -36% a fronte del -31% di chi è stato solo a dieta, l’emoglobina glicata (che evidenzia iperglicemia) del -28,2% rispetto al -23% del gruppo di controllo, l’Interleuchina 6 (rilasciata durante l’infiammazione cronica e nota per stimolare proliferazione di cellule tumorali), -26,1% rispetto al -19% e il colesterolo del -21,5% rispetto al -18% del secondo gruppo.
Fonte: Nutri & Previeni