La dieta mediterranea non solo come uno “scudo” contro malattie croniche e cancro ma anche un elisir di longevità.
Secondo uno studio americano pubblicato online su Bmj, condotto da un gruppo di scienziati del Brigham and Woman’s Hospital di Boston su dati relativi a oltre 4.600 donne sane, chi è fedele a uno stile alimentare “all’italiana” presenta infatti una maggiore lunghezza dei telomeri, sequenze di Dna che incappucciano le estremità dei cromosomi e rappresentano una “spia” di invecchiamento: telomeri più corti corrispondono a un’aspettativa di vita inferiore, mentre telomeri più lunghi fanno sperare in un futuro da Matusalemme.
Fattori come obesità, fumo di sigaretta, e consumo di bevande zuccherate sono stati collegati a telomeri più corti. Inoltre è stato dimostrato che stress ossidativo e infiammazione accelerano l’accorciamento di queste strutture.
Dato che frutta, verdura e noci, componenti chiave della dieta mediterranea, sono anti-ossidanti e anti-infiammatori naturali, i ricercatori, coordinati da Immaculata De Vivo, hanno voluto esaminare se questo stile alimentare possa essere associato in qualche modo alla lunghezza dei telomeri.
Gli scienziati hanno utilizzato i dati del Nurses’ Health Study è hanno scoperto che, in generale, mangiare sano regala telomeri più lunghi. In particolare, però, l’associazione con telomeri “XL”risulta in assoluto più forte per chi segue i principi della dieta mediterranea.
Il prossimo passo per i firmatari dello studio – Immaculata De Vivo, autore senior, e Marta Crous-Bou, primo autore – sarà quello di capire esattamente quali sono gli ingredienti della dieta patrimonio Unesco che permettono di proteggere i telomeri dagli effetti di stress e infiammazione.
La Stampa 03/12/2014