La dieta vegetariana è pensata per apportare benefici per la salute e contrastare diabete di tipo 2, ipertensione e obesità. L’evidenza fino ad oggi suggerisce che i vegetariani tendono ad avere tassi di mortalità inferiori rispetto ai non vegetariani, ma la maggior parte degli studi non sono basati su popolazioni omogenee e non tengono conto di altri fattori, come lo stile di vita, che possono aver un po’ confuso i risultati. Lo scopo di questo studio è stato quello di valutare l’associazione tra le varie tipologie di dieta vegetariana e la mortalità per tutte le cause. A questo studio di coorte australiano hanno partecipato 267.180 uomini e donne di età ≥45 anni; i partecipanti sono stati classificati in vegetariani completi, semi-vegetariani (che mangiano carne meno di una volta a settimana), pesco-vegetariani e mangiatori regolari di carne. Dai risultati dello studio non esisteva alcuna differenza significativa nella mortalità per tutti i casi per i vegetariani contro i non-vegetariani. Inoltre non c’era alcuna differenza significativa nel rischio di mortalità tra i pesco-vegetariani o semi-vegetariani rispetto a chi mangiava regolarmente carne. Non abbiamo trovato alcuna prova che seguire una dieta vegetariana, una dieta semi-vegetariana o una dieta pesco-vegetariana abbia un effetto protettivo indipendente sulla mortalità per tutte le cause.
