EDITORIALE – L’Accademia Funzionale del Fitness-Wellness-Antiaging – gennaio 2016
Inizia un anno nuovo, i segni di ripresa sono evidenti ma dobbiamo essere ancora più ottimisti e investire nel nostro futuro. Noi lo abbiamo fatto e continuiamo a farlo, incentivati dai visibili successi del nostro impegno. Il fatto che la rivista sia in continua crescita (questo numero è addirittura di 76 pagine, quando il primo numero era di sole 32) significa che stiamo senza dubbio percorrendo la strada giusta e che la nostra “missione” di divulgare i corretti stili di vita è apprezzata e condivisa.
Quando, nell’ultimo numero, ho invitato le aziende a contribuire alla crescita di un settore che già pone richieste che superano le offerte, poteva sembrare un discorso facile ma spesso la teoria è semplice e la messa in pratica invece risulta difficoltosa e quasi sempre finisce nel nulla ma, forse, il fatto che noi tutti ci impegniamo in prima persona e siamo quindi per primi i testimoni delle nostre affermazioni, è stato motivante e i risultati sono qui, palesi e indiscutibili.
Una grande soddisfazione per noi e per tutti coloro che ci seguono e confidano nelle nostre convinzioni, mettendo ogni giorno in pratica quello in cui crediamo.
“Pratichiamo ciò che predichiamo”, sono convinto che sia proprio questo a fare la differenza in un mondo di sole parole, la maggior parte delle volte vuote. Il fatto che, in questo numero, sia presente la pubblicità del “Corso di approfondimento in Medicina Preventiva e Antiaging” organizzato da AMIA, nel quale io e Filippo Ongaro, rispettivamente Presidente e Vice Presidente dell’AFFWA, saremo docenti, e che Damiano Galimberti, Presidente dell’AMIA, sia docente al corso AMFPC dell’AFFWA, dimostra che alle parole seguono i fatti. Esistono gruppi di potere in grado di manipolare l’informazione a proprio piacimento, lanciando messaggi che vengono immediatamente amplificati e di conseguenza recepiti come verità dalla maggior parte delle persone che non hanno le conoscenze necessarie per districarsi in un mondo di indicazioni contraddittorie o controllate per scopi dettati da puri interessi commerciali. Il caso eclatante riguardante il consumo di carne rossa ritenuta cancerogena ne è una prova lampante: dai titoli dei giornali si evince che l’uso di carne nella nostra cucina porterà tutti coloro che consumano carne a fare inevitabilmente i conti quanto prima con un cancro all’intestino. La realtà è ben diversa e molto più articolata: le carni classificate come cancerogene sono quelle lavorate, cioè quelle trattate con salatura, stagionatura, fermentazione e affumicazione, quindi si parla di wurstel, salsicce e pancetta. Le carni rosse sono invece classificate come probabilmente cancerogene ma l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) non esclude che i casi di cancro riscontrati siano in realtà legati ad altri fattori. L’incidenza delle morti presumibilmente legate al consumo di carne è decisamente irrisoria rispetto a quelle imputabili all’uso di alcol, tabacco o all’esposizione a prodotti inquinanti. In verità il punto sul quale bisognerebbe davvero interrogarsi e sul quale occorrerebbe agire per la nostra salute, oltre che per una questione etica, è il modo scellerato in cui vengono allevati gli animali. Essi sono sottoposti ad una vita intera di torture e ciò di sicuro provoca un aumento smisurato di sostanze tossiche nel loro organismo che inevitabilmente vengono assimilate dall’uomo durante il consumo delle loro carni. Ma questa è un’altra storia…
In ogni caso questo episodio deve farci riflettere sull’importanza dell’informazione e su quanto sia basilare possedere quel tipo di conoscenza capace di metterci nella condizione di poter comprendere e giudicare per conto nostro quello che la superficialità dei media o la volontà di pochi ci buttano addosso.
Una voce singola è un grido nel deserto ma tutti insieme invece possiamo dire la nostra e farci sentire da chi ha ancora orecchie per ascoltare.
Massimo Spattini
Presidente AFFWA
Accademia Funzionale del Fitness-Wellness-Antiaging – gennaio 2016
Foto: Alex Ardenti