I muscoli possono mantenere il ricordo di quando erano più giovani e più in forma?
La fisiologia muscolare ha a lungo ritenuto che sia più facile recuperare la massa muscolare in muscoli che un tempo erano stati già costruiti. È la cosiddetta “memoria muscolare”.
Un numero crescente di ricerche sulla rivista Frontiers in Physiology suggerisce che i nuclei muscolari, in cui viene alimentata la nuova crescita muscolare, possano essere la risposta. Invece che essere persi, in concomitanza con la perdita di massa muscolare, i nuclei aggiunti durante la crescita muscolare persistono e potrebbero dare ai muscoli dei più anziani un vantaggio nel recuperare la forma fisica eventualmente perduta in seguito ad inattività. Questo lavoro potrebbe influenzare la politica di salute pubblica e la politica anti-doping nello sport, afferma Lawrence Schwartz , un biologo dell’Università del Massachusetts, Amherst.
Ancora oggi esistono evidenze contrastanti ma una cosa è certa: i muscoli devono essere versatili per soddisfare le esigenze motorie degli animali. Le cellule muscolari possono assumere molte forme e possono estendersi fino a volumi 100.000 volte più grandi di una normale cellula.
Nei mammiferi, questi nuclei extra provengono da cellule staminali chiamate cellule satellite che circondano il muscolo. Quando le richieste sul muscolo aumentano, queste cellule satellite si fondono con le cellule muscolari, combinando i loro nuclei e favoriscono la crescita muscolare.
“Per costruire la massa muscolare è necessario produrre più proteine contrattili che creano quella forza. Più nuclei ci sono, più grande e più forte sarà il muscolo.” afferma Kristian Gundersen , un biologo muscolare dell’Università di Oslo.
Ma cosa succede a quei nuclei quando acquisiamo uno stile di vita più sedentario e in generale meno sano?
I fisiologi ritengono che un singolo nucleo supporti un certo volume cellulare. Crescendo,una cellula muscolare ha bisogno di più nuclei per supportare quel volume extra mentre con la perdita di massa muscolare, la cellula in questione si sbarazza di quei nuclei extra inutili.
Questo punto di vista ha trovato supporto in diversi studi che hanno scoperto come i nuclei vengono scartati in seguito ad atrofia muscolare. Ma Gundersen e Schwartz affermano che questi esperimenti ignorano ciò che realmente accade.
Gundersen e colleghi hanno sviluppato un altro metodo con il quale ingrandire le singole cellule muscolari.
I ricercatori hanno iniettato un colorante nelle cellule muscolari che i topi usano per flettere le dita dei piedi.
In seguito alla diffusione della macchia attraverso le cellule muscolari, i loro nuclei si illuminarono. Gundersen in questo modo, è stato in grado di tracciare i nuclei nel tempo mentre era indotta la crescita muscolare attraverso la somministrazione di testosterone ai topi. Più tardi, dopo aver bloccato il testosterone, ha potuto osservare ciò che accadeva mentre quei muscoli si stavano atrofizzando.
Non ha sorpreso l’aumento del numero di nuclei con il testosterone ma ben più interessante è stato osservare il mantenimento di quei nuclei , anche se il muscolo alla fine si era ridotto della metà.
Gundersen, ritenendo che i risultati contraddicano l’ipotesi convenzionale secondo cui i nuclei scompaiono quando i muscoli si atrofizzano, ha concluso affermando che questi nuclei extra trattenuti potrebbere spiegare come un muscolo ricorda la sua forma fisica passata.
Per testare quest’ idea, nel suo laboratorio è stato fatto un ulteriore esperimento in cui sono stati presi 2 gruppi di topi, ad un gruppo di topi è stato dato del testosterone mentre l’altro non è stato trattato.
Gli scienziati hanno lasciato poi entrambi i gruppi in stato di atrofia per tre mesi, circa il 15 percento della durata di un topo.
Nonostante la dimensione del muscolo diminuiva, i nuclei extra nei topi trattati erano ancora lì.
In seguito i ricercatori hanno sottoposto i topi ad un intenso regime di fitness. Dopo sei giorni, i muscoli ricchi di nuclei esposti al testosterone sono cresciuti del 36%, mentre i muscoli non trattati sono cresciuti solo del 6%.
Gundersen ha un’analogia per spiegare cosa è successo: “Se devi ricostruire le fabbriche, probabilmente ci vuole più tempo ed è più difficile, ma se le fabbriche sono già lì, devi solo avviarle.”
Schwartz e Gundersen sostengono che la loro ricerca potrebbe avere importanti implicazioni per la salute pubblica e le regole antidoping nello sport.
La debolezza muscolare è una delle principali cause di lesioni negli anziani, e con l’età diventa più difficile far crescere nuovi muscoli. “Ovviamente abbiamo bisogno di ulteriori conferme negli esseri umani, ma l’idea è che se fai esercizio fisico, ottieni più nuclei e li hai per sempre”, dice Gundersen.
Schwartz aggiunge: “Se possiamo accumulare nuclei muscolari in età giovanile, quando è più facile costruire muscoli, potremmo attingere a questi ultimi nella vita per rallentare gli effetti dell’invecchiamento.”
Questo lavoro può anche toccare il mondo dello sport. Gli atleti che fanno uso di anabolizzanti potrebbero trarre benefici, avendo acquisito un numero maggiore di nuclei muscolari, anche molto tempo dopo la fine del loro utilizzo. Questo fatto, se confermato da altri studi, potrebbe indurre la WADA (World Anti-Doping Agency) a stabilire tempi di squalifica più prolungati in caso di positività all’uso di queste sostanze.