Contrastare l’infiammazione, uno dei meccanismi fondamentali delle reazioni dell’organismo nei vari distretti, appare uno degli obiettivi chiave per l’approccio a numerosi terapie, anche e soprattutto in chiave preventiva. Nell’ottica di individuare nuove possibili strategie in questo senso, un ruolo importante può essere giocato dal magnesio. Lo ricordano Caterina e Giorgio Calabrese, segnalando come questo minerale possa sostenere l’organismo nel suo tentativo di contrastare l’infiammazione. Le ricerche, peraltro, sembrano dare precise indicazioni in questo senso. Ad esempio uno studio che ha preso in esame oltre 3700 donne in menopausa ha chiaramente precisato come un’alimentazione ricca di magnesio possa avere un impatto positivo su parametri infiammatori, come la proteina C reattiva e l’omocisteina. Il magnesio, secondo i due esperti, è in grado di influire sull’infiammazione generalizzata, a prescindere dal tipo di patologia. In particolare, sempre dallo stesso lavoro emerge che oltre ai parametri sopracitati l’assunzione di magnesio può avere significato anche nel controllo di altri indicatori, come l’Il-6 e il Tnf. Appare quindi importante assicurare all’organismo i giusti quantitativi di magnesio. Il fabbisogno quotidiano va dai 350 ai 500 milligrammi e gli alimenti che ne sono più ricchi sono alghe e frutti di mare, cereali integrali, verdura e foglia scura, cioccolato amaro e frutta secca.
Sette del 15 maggio, pagina 123