Questa è la conclusione dello studio Canadese dell’Università McGill, pubblicato sul Journal of Food Science Technology, che ha analizzato il “latte” di mandorla, soia, riso e cocco. La porzione presa in considerazione nello studio è di 240 ml di bevanda nella versione non zuccherata. Il “latte” di soia è risultato essere quello equilibrato dal punto di vista nutrizionale ed viene consumato principalmente per le proprietà benefiche dei suoi isoflavoni. Non tutto è oro quel che luccica però: ad esempio il retrogusto di fagiolo può essere non gradito. Inoltre, non va scordata la presenza di sostanze che riducono l’assorbimento dei nutrienti e la digestione.
Il latte di riso ha un sapore molto dolce, infatti è ricco di carboidrati e povero di elementi nutritivi.
Il latte di cocco invece ha poche proteine, ma anche poche calorie. Potrebbe contribuire ad abbassare il colesterolo, ma solo se conservato per meno di due mesi.
Il latte di mandorla, infine, ha un alto contenuto di acidi grassi monoinsaturi che facilitano il controllo del peso in eccesso.