Navigando su internet ho trovato questo interessante articolo di Mary Biles che ho voluto tradurre per voi.
Il nostro sistema endocannabinoide (ECS) è di vitale importanza per mantenere l’omeostasi in tutto il corpo e la mente. Un ECS squilibrato può contribuire a condizioni quali depressione, ansia, fibromialgia, emicrania, IBS e obesità.
Cosa fare per prendersi maggiormente cura del tuo sistema endocannabinoide?
Il sistema endocannabinoide (ECS), nonostante sia uno dei più importanti sistemi di comunicazione del corpo, viene frequentemente ignorato, forse per il modo in cui l’ECS è stato scoperto poiché gli scienziati si erano semplicemente occupati di ricerche su come i composti della pianta di cannabis funzionavano negli esseri umani.
Hanno scoperto una complessa rete di recettori in tutto il cervello, il sistema nervoso centrale e il sistema immunitario attivati da due sostanze chimiche naturali simili alla cannabis (endocannabinoidi) chiamate anandamide e 2-AG. Questi recettori (CB1 e CB2) sono ovunque nel corpo, per questo motivo l’attività degli endocannabinoidi è coinvolta in molte funzioni fisiologiche come il sonno, l’appetito, la riproduzione sessuale, il dolore, il nostro sistema immunitario, l’umore, la memoria e la crescita cellulare.
Gli scienziati ritengono che l’ECS funzioni come un maestro regolatore biologico, un po’ come un direttore d’orchestra che si assicura che tutte le singole sezioni funzionino in armonia con nessuno che superi l’altro.
Tuttavia, grazie alla tendenza del 21° secolo di vivere in fretta, mangiare cibo spazzatura, abusare di alcol e dormire troppo poco, il nostro sistema endocannabinoide è in continua lotta con questa modalità di vivere. Cosa succederebbe se un direttore d’orchestra avesse un’emicrania a metà concerto e decidesse di abbandonare tutto. Caos totale, giusto?
Bene, qualcosa di simile potrebbe accadere con il sistema endocannabinoide. Il risultato consisterebbe in un’alterata condizione di salute caratterizzata ad esempio da fibromialgia, artrite reumatoide, affaticamento cronico, sclerosi multipla e depressione.
Quali sono i segni di un sistema endocannabinoide non equilibrato?
- Estrema sensibilità al dolore
La ricerca sugli endocannabinoidi è un campo relativamente nuovo, ma gli scienziati hanno scoperto che un certo numero di condizioni relative all’ ipersensibilità al dolore come la fibromialgia, l’IBS, l’emicrania e la SM condividono ciò che è noto come carenza di endocannabinoidi. Questo si riferisce ai livelli più bassi degli endocannabinoidi anandamide e 2-AG, nonché a un minor numero di recettori per essi.
Un modo per dare un impulso ad un ECS poco brillante è quello di integrarlo con i composti trovati nella pianta di cannabis noti come cannabinoidi. Altrimenti, l’olio di CBD derivato dalla canapa è una possibile alternativa. Infatti, non solo il CBD aumenta i livelli di anandamide nel corpo, ma è anche un’alternativa naturale ai farmaci antinfiammatori da banco.
- Ansia e depressione
Circa il 15% della popolazione sarà colpito dalla depressione ad un certo punto della sua vita e si ritiene che un sistema endocannabinoide sregolato sia un biomarcatore.
Non solo, ma la normale espressione del recettore endocannabinoide CB1 nel cervello sembra giocare un ruolo fondamentale nel mantenimento della salute mentale. Uno studio che ha sperimentato un nuovo farmaco per l’obesità ha scoperto che il blocco del recettore CB1 ha l’indesiderato effetto collaterale di causare ansia.
Per fortuna, una cosa semplice come fare una corsa potrebbe essere un buon modo per dare alla nostra ECS un impulso all’umore. Ora si sa che l’euforia sperimentata attraverso l’esercizio intenso è tanto legata all’anandamide quanto alla produzione di endorfine.
- Condizione autoimmune
Negli ultimi cinquanta anni c’è stato un drammatico aumento delle condizioni autoimmuni.
Un ECS perfettamente funzionante è vitale per mantenere il nostro sistema immunitario in equilibrio. Agisce piuttosto come un interruttore, dando al nostro sistema immunitario una spinta quando ha bisogno di una mano, e smorzandolo quando viene attivato eccessivamente. L’eccessiva attivazione si verifica nella malattia autoimmune con il nostro sistema immunitario che agisce contro sé stesso, causando scompiglio nel corpo.
Si sa che livelli elevati di endocannabinoidi e recettori CB2 si riscontrano in pazienti con malattie autoimmuni e condizioni associate a infiammazione cronica. Si ritiene che questa maggiore attività sia l’ECS che cerca di riportare in equilibrio i nostri sistemi.
Ancora una volta, composti di cannabis e canapa come CBD posso essere considerati utili per ridurre l’infiammazione nel corpo e, grazie alle loro proprietà antiossidanti, possono anche proteggere i malati autoimmuni da ulteriori danni cellulari.
- Difficoltà nella perdita di peso
È anche possibile che il nostro sistema endocannabinoide si attivi troppo, causando un aumento di peso e persino il diabete. Ecco perché è stato trovato un farmaco per obesità testato per bloccare i recettori CB1 degli endocannabinoidi.
Tuttavia, gli scienziati non sono sicuri se sia l’eccesso di cibo a causare un aumento del segnale CB1 o se l’obesità stessa sia una conseguenza di un sistema endocannabinoide iperattivo.
In ogni caso, la buona notizia è che la dieta, l’esercizio fisico e un integratore Omega 3 di qualità potranno contribuire a portare di nuovo in equilibrio i livelli di endocannabinoidi.