È stato dimostrato che il consumo di nitrati inorganici, che si trovano abbondantemente nelle verdure a foglia verde e nelle radici, aumenta la concentrazione di nitriti plasmatici circolanti, che possono essere convertiti in Ossido Nitrico (NO) in condizioni di ipossia. Gli effetti fisiologici benefici associati a ciò comprendono una riduzione della pressione sanguigna, una modifica dell’aggregazione piastrinica e un aumento del flusso sanguigno in periferia. Ci sono numerosi studi sulla supplementazione di nitrati in atleti sani agonisti e non, tuttavia, i benefici ergogenici sono attualmente poco chiari a causa di una varietà di fattori tra cui le dimensioni ridotte del campione in esame, i diversi regimi di dosaggio, i tassi variabili di conversione dei nitrati, l’eterogeneità dell’idoneità iniziale dei partecipanti e i livelli e i tipi di test da sforzo impiegati. Nelle popolazioni cliniche, i risultati dello studio sembrano più promettenti, in particolare nei pazienti con malattie cardiovascolari che presentano tipicamente una ridotta capacità di trasportare l’ossigeno ai tessuti e una ridotta tolleranza all’esercizio. Molti di questi “disadattamenti” fisiologici correlati alla malattia, tra cui la disfunzione endoteliale, l’aumento delle specie reattive dell’ossigeno (ROS), la ridotta perfusione tessutale e la disfunzione mitocondriale muscolare sono stati precedentemente identificati come potenziali bersagli dell’Ossido Nitrico (NO). L’integrazione di nitrati inorganici sembra essere, dunque, un potenziale intervento terapeutico per ripristinare la tolleranza all’esercizio e migliorare la qualità della vita nei pazienti con malattie cardiovascolari. In conclusione l’integrazione con NO sembra essere più efficace nei pazienti con malattie cardiovascolari che come aiuto ergogenico in popolazioni sane.
(American Journal of Physiology-Heart and Circulatory Physiology)
