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L’ATTIVITÀ FISICA INFLUENZA IL DNA

L’ATTIVITÀ FISICA INFLUENZA IL DNA
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Un recentissimo studio condotto presso l’Università di Copenaghen, ha appurato che sei settimane di esercizio fisico hanno portato a cambiamenti nelle informazioni epigenetiche delle cellule muscolari scheletriche in giovani uomini caucasici.

Questi cambiamenti hanno avuto luogo in aree del genoma che sono collegate allo stato di salute.

Gli scienziati affermano che i dati della loro ricerca mostrano come l’esercizio fisico rimodelli il DNA nel muscolo scheletrico, in modo tale che vengano generati specifici segnali che migliorano la salute generale (muscoli, cervello, fegato, quantità di tessuto adiposo).

In altre parole, l’esercizio fisico esercita effetti sistemici sull’omeostasi di tutto il corpo.

Credo ormai sia noto a tutti che l’esercizio fisico regolare riduce il rischio praticamente di ogni malattia cronica (malattie cardiovascolari, diabete di tipo 2, cancro, patologie neurologiche, insieme al rischio complessivo di mortalità), tuttavia i meccanismi in gioco non sono completamente chiari e delineati.

Ma ora questo gruppo di scienziati ha scoperto che gli effetti benefici dell’esercizio fisico possono in parte derivare da cambiamenti proprio a livello della struttura del DNA.

Questi cambiamenti “esterni” sono indicati come epigenetici.

Alcune sezioni del nostro DNA sono geni, mentre altre sezioni sono chiamate enhancer, ossia potenziatori, che regolano quali geni accendere o spegnere, quando e in quale tessuto.

Ebbene, si è scoperto, per la prima volta, che l’esercizio modula i potenziatori genetici nelle regioni del nostro DNA che sono note per essere associate al rischio di sviluppare malattie.

Un gruppo di 8 giovani uomini sani, con età media di 23 anni, sono stati sottoposti a un programma di esercizi di resistenza (endurance) di sei settimane.

Gli scienziati hanno raccolto una biopsia del muscolo della coscia prima e dopo l’attività fisica (spinning) e hanno esaminato i cambiamenti nella firma epigenetica del loro DNA a seguito dell’allenamento.

Hanno scoperto che dopo aver completato il programma di allenamento aerobico, la struttura di molti potenziatori nel muscolo scheletrico era stata alterata.

Collegando i potenziatori ai database genetici, hanno realizzato che molti dei potenziatori impattati sono già stati identificati come punti critici della variazione genetica tra gli individui: “hotspot” che sono stati associati a malattie umane.

Gli scienziati ipotizzano inoltre che gli effetti benefici dell’esercizio sugli organi distanti dal muscolo, come il cervello, possano essere in gran parte attribuibili alla secrezione di fattori muscolari.

In particolare, hanno scoperto che l’esercizio rimodella le attività “potenziatrici” nel muscolo scheletrico che sono legate alle capacità cognitive, il che apre la strada per l’identificazione di fattori muscolari secreti, indotti appunto dall’allenamento, che impattano il cervello.

In conclusione, i dati forniscono la prova di un legame funzionale tra l’alterazione epigenetica dei potenziatori, la cui attività è influenzata dall’allenamento fisico, e la modulazione del rischio di malattia negli esseri umani.

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Fonte: Williams K., et al., Epigenetic rewiring of skeletal muscle enhancers after exercise training supports a role in whole-body function and human health. ScienceDirect. Molecular Metabolism. Vol. 53, nov. 2021, 101290. Available online 10 July 2021