LE SOSTANZE SCUDO
Lattoferrina
La lattoferrina è una molecola proteica presente nel latte e negli ultimi tempi sembra confermare in maniera davvero molto interessante una potente azione antivirale e antimicrobica.
«Non a caso è un immunoprotettore fondamentale, insieme al microbiota materno, nel bambino piccolissimo che viene allattato» dice il dottor Massimo Spattini, Specialista in Scienza dell’Alimentazione Specialista in Medicina dello Sport, Vice presidente AMIA – Associazione Medici Italiani Anti-Aging autore de “La Dieta Antivirus” (ed. LSWR). «La lattoferrina riesce a inibire direttamente e indirettamente i virus e aumenta la risposta immunitaria.
È stata usata finora contro il virus dell’Herpes Simplex, oggi però uno studio dei ricercatori dell’Università Tor Vergata insieme a quelli dell’Università la Sapienza di Roma ne sposta l’attenzione nella lotta al Covid-19.
Le ricerche fatte hanno già nei primi mesi della pandemia ne hanno, infatti, dimostrato l’efficacia nei pazienti Covid positivi asintomatici o con pochi sintomi e anche una più veloce negativizzazione dei pazienti sintomatici.
Per questo la lattoferrina può entrare nella prevenzione e anche supportare il trattamento del Sars-CoV-2». La dose suggerita è di 250 mg al giorno.
Quercetina
Una novità nella prevenzione del Covid-19 è la quercetina, un flavonoide presente in moltissimi vegetali come mele, agrumi, frutti di bosco.
«I suoi effetti sono davvero notevoli» commenta il dottor Spattini.
«Ha un’ottima azione antivirale e impedisce la replicazione del virus, in particolare se somministrato in combinazione con la vitamina C ed è efficace sia contro i Coronavirus e i virus influenzali che contro i virus della famiglia dell’Herpes.
L’aspetto interessante è che, oltre a favorire la guarigione, la quercetina agisce in modo positivo anche nel post malattia perché mitiga alcune delle conseguenze peggiori della malattia, la fibrosi, possibile a livello polmonare, e la sindrome da fatica cronica spesso collegata all’infezione virale. La dose consigliata è di un 1 g al giorno».
Vitamina C
La vitamina C è forse la più conosciuta e popolare fra le sostanze protettive: quella che da anni viene associata alla prevenzione dei disturbi “invernali” e in particolare per le infezioni del tratto respiratorio alto.
«È importante perché, da potente antiossidante, regola l’equilibrio dei radicali liberi che nel nostro corpo possono causare danni al DNA o la morte della cellula stessa»
«La vitamina C inoltre favorisce l’azione microbicida dei neutrofili e stimola la produzione di linfociti T attivi contro le infezioni. Va detto che nemica della vitamina C può essere un’alimentazione ricca di zuccheri che causa insulinoresistenza.
La vitamina C infatti ha una struttura simile a quella del glucosio e se c’è un consumo eccessivo di carboidrati e un’alta percentuale di grasso viscerale non riesce a penetrare nelle cellule e le lascia indifese nei confronti dello stress ossidativo da radicali liberi.
La vitamina C si è dimostrata utile anche nella prevenzione del Covid-19.
Senza arrivare alla somministrazione per via endovenosa, sperimentata negli USA e in Cina nella malattia conclamata, per stimolare il sistema immunitario, possono esserne utili dosi da 1 fino a 3 grammi al giorno» dice lo specialista.
Vitamina D
Fin dall’inizio della pandemia la vitamina D si è rivelata di grande importanza nella prevenzione degli effetti più gravi della malattia da Covid-19.
«Già dai primi giorni si è visto sia in Europa che negli stati Uniti che i pazienti ricoverati in terapia intensiva avevano valori di vitamina D nel sangue insufficienti (minori di 10 ng/ml) al contrario chi aveva valori normali (superiori a 30ng/ml) di questa sostanza mostrava sintomi più lievi» sottolinea lo specialista.
«La vitamina D, d’altra parte, è uno dei maggiori modulatori del sistema immunitario, riduce la produzione di citochine infiammatorie (proprio quelle tristemente coinvolte nella tempesta citochinica da Covid-19) e potenzia l’azione dei macrofagi.
A sua volta la vitamina D aumenta il livello di sostanze protettive quali il glutatione.
Per questo l’integrazione di vitamina D diventa fondamentale. In Italia una grande percentuale della popolazione ne è carente: una carenza favorita dalla scarsa esposizione al sole (la vitamina D viene attivata dai raggi solari) e anche da un’alimentazione carente, troppo restrittiva o troppo povera di grassi.
L’integrazione media per un adulto è di 1.000/2.000 U. I. al giorno in un adulto sano, che può essere portata tranquillamente a 3000».
Zinco
Quasi un antivirus naturale lo zinco è un’altra sostanza da non trascurare.
«Lo zinco impedisce la replicazione dei virus ed è efficace soprattutto quando viene assunto entro le 24 ore dall’infezione. Questo è vero per il Covid-19 ma anche per tenere sotto controllo i virus con cui conviviamo normalmente in modo “cronico” come quello dell’Herpes» dice il dottor Spattini.
«Se ci sono carenze di zinco si è più esposti alle infezioni, il sistema immunitario si indebolisce, e si può essere anche esposti con più facilità alle malattie infiammatorie.
Nel nostro corpo non esistono depositi di zinco.
Per questo bisogna integrarlo con l’alimentazione (ne sono ricchi carne, uova, pesce, cereali integrali, semi di zucca, le famose ostriche).
L’RDA consigliato e di 1.2 mg da aumentare però anche fino a 30 mg al giorno, meglio se associato al rame, in caso di infezioni acute».
Vitamina E
Utile soprattutto in chi ha un altro livello di stress ossidativo e reagisce male all’attacco dei radicali liberi, e con l’avanzare dell’età (è fra le vitamine antiage per eccellenza).
Riduce la produzione delle citochine infiammatorie e rende più forte la risposta immunitaria innata.
In natura è presente in molti oli vegetali fra cui l’olio di extravergine di oliva. La dose consigliata è di 300 mg al giorno.
Sulforafani e Acetilcisteina
I sulforafani sono dei composti solforati presenti nelle brassicacee e in maniera particolare nei broccoli.
I sulforafani e anche l’acetilcisteina (entrambi donatori di gruppi tiolici-SH) sono in grado di aumentare la produzione endogena di glutatione (GSH), che è un potente antiossidante endogeno.
Recenti studi suggeriscono che l’equilibrio redox (ossido-riduttivo) delle cellule del sistema immunitario rappresenti un fattore fondamentale per mantenere l’immunità citotossica e che una sua alterazione possa contribuire all’immunosenescenza, diminuendo la risposta contro virus e batteri.
La somministrazione di sulforafani e acetilcisteina (quest’ultima diminuisce le citochine pro-infiammatorie) è in grado di ripristinare questa risposta riportando in equilibrio il sistema redox. In uno studio si è visto che assumere un frullato di germogli di broccoli per alcuni giorni protegge dalle infezioni.
I germogli contengono 20 volte di più di sulforafani rispetto ai broccoli normali e la refrigerazione ne aumenta il contenuto.
In un recente rapporto dell’11/8/2020 i ricercatori del Memorial Sloan Kettering Cancer Center hanno affermato: “la somministrazione orale di N-acetilcisteina (NAC), alla dose di 600 mg due volte al giorno, può essere proposta a scopo preventivo finalizzato ad attenuare il rischio di sviluppare COVID-19 e la sua gravità durante i periodi epidemici”.
Dosi suggerite: da 600 a 1.200 mg al giorno di estratto di germogli di broccoli titolato al 10% e da 600 mg al giorno a 1,200 mg di acetilcisteina.
Più di uno in sinergia
L’integrazione può essere anche combinata, prevedendo l’assunzione di due o più sostanze attive insieme.
«Va detto che si potenziano fra loro.
Quindi se si avverte il bisogno di un’integrazione più profonda, perché risentiamo di un periodo di stress, affaticamento, abbiamo trascurato l’alimentazione o viviamo in un ambiente inquinato si può chiedere il consiglio di un medico, esperto in terapie naturali o medicina funzionale che consiglierà una cura con più elementi in sinergia,” dice il dottor Spattini.
Proteggersi a tavola (e non solo)
Tanti consigli per un’alimentazione antiage, detox e fortificante e i consigli per gestire al meglio stress, riposo e igiene di vita in ”La Dieta Antivirus” del dottor Massimo Spattini, edizioni LSWR. Una guida facile e chiara ma rigorosa dal punto di vista scientifico.
Di Lucia Fino – Silhouette Dicembre 2020