L’IMPORTANZA DELLA PRATICA REGOLARE DELL’ATTIVITÀ FISICA
Tratto dal libro “Guida alla Medicina Funzionale-La medicina del domani” di Massimo Spattini e Enrico Bevacqua- EDRA
Una regolare attività fisica soprattutto sotto forma di routine di esercizi migliora molti dei segnali metabolici che attivano l’asse HPA (Ipotalamo-Ipofisi-Surreni), soprattutto migliorando il controllo glicemico e riducendo l’infiammazione. Infatti la modulazione dell’infiammazione è considerata uno dei meccanismi che legano l’attività fisica moderata alla riduzione dell’infiammazione in certe malattie autoimmuni. Uno studio ha dimostrato che 30 minuti di esercizio possono smussare la risposta del cortisolo ad un successivo stress fisiologico dimostrando le capacità dell’esercizio fisico moderato di modulare la risposta allo stress diminuendo anche la percezione dello stesso. Questi benefici sono ottenuti da un regolare e praticamente quotidiana attività fisica che deve essere moderata in quanto esercizi molto stremanti come per esempio la maratona diminuiscono la resistenza ed esercitano un effetto immunosoppressivo aumentando il rischio di infezioni ed aumentando la suscettibilità/sensibilità allo stress. L’attività fisica deve essere strutturata e scelta sulla base delle proprie capacità e dell’età. Se i livelli di stress sono molto alti conviene evitare esercizi intensi soprattutto alla sera tardi per non interferire sul sonno notturno. Alcuni studi hanno dimostrato che le attività all’aperto sono più efficaci come tecnica anti-stress ma nel caso di condizioni climatiche avverse è meglio l’attività fisica indoor. La maggior efficacia dell’attività fisica all’aria aperta potrebbe anche essere collegata alla minor sensibilità dei recettori per il cortisolo durante le ore di luce e tenendo in considerazione ciò sarebbe opportuno praticare attività fisica, soprattutto se particolarmente intensa, durante le ore di luce. Esercizi a basso impatto come stretching, esercizi posturali, yoga, Qi gong, hanno dimostrato avere effetti benefici sulla valutazione dello stress e se questi benefici possono essere maggiormente correlati all’aspetto mentale di queste discipline esse d’altro canto possono essere complementari all’attività aerobica ed anaerobica che stimolano direttamente l’asse HPA.