Longevi se fate attività fisica duramente.
Muoversi fa bene. Fare anche solo il giro del quartiere è meglio che rimanere distesi sul divano. Ma quanto intensa deve essere l’attività fisica per trarre da essa il massimo beneficio? Camminare o correre: questo è il dilemma. Ad intervenire nel dibattito è questa volta un ampio studio australiano apparso sulla rivista Jama Internal Medicine che ha seguito per sei anni oltre 200mila persone di età compresa tra i 45 e i 75 anni.
L’analisi dei dati raccolti ha mostrato che aumentare l’intensità dell’allenamento riduce il rischio di morte prematura e questo è vero anche dopo aver considerato tutti i possibili fattori come la quantità totale di movimento praticato, l’età, il livello di educazione, l’indice di massa corporea, le abitudini al fumo e all’alcol, il consumo di frutta e verdura e le condizioni di salute. Inoltre, il rischio di morte prematura diminuisce all’aumentare dell’attività intensa svolta. Infatti, quando questa costituisce un terzo dell’allenamento complessivo, la riduzione del rischio è del 9%, mentre è del 13% quando l’allenamento intenso supera quella soglia.
«I benefici di un’attività fisica intensa valgono per uomini e donne di tutte le età, indipendentemente dalla quantità complessiva di esercizio svolto» ha detto Klaus Gebel del Centre for Chronic Disease Prevention della James Cook University, uno degli autori dello studio.
È noto da tempo che la sedentarietà è nociva per l’organismo e che svolgere un’attività moderata riduce il rischio vascolare, ma anche di ictus, diabete, cancro. Le attività più intense sono quelle che, come la corsa, il nuoto veloce o la bicicletta in collina, impegnano maggiormente il nostro fisico, ci fanno sudare, ansimare e percepire il battito cardiaco molto forte. In molti si chiedono se queste attività intense apportino maggiori benefici rispetto ad una tranquilla passeggiata dl quartiere. Secondo una recente revisione della letteratura sull’argomento, ancor più della frequenza e della durata dell’attività, a contare sarebbe proprio l’intensità.
In genere, comunque, a svolgere attività fisica intensa sono probabilmente le persone più sportive e, quindi, già in forma. Inoltre, c’è sempre il rischio di confondere i benefici dell’intensità con quelli dovuti alla quantità totale di movimento. Per questa ragione, i ricercatori australiani hanno considerato il rapporto tra la quantità di attività intensa e la quantità totale di esercizio fisico, e ne hanno misurato la relazione con la mortalità al termine del periodo di monitoraggio di sei anni. «Bisognerebbe consigliare la pratica di un po’ di attività fisica intensa agli adulti», concludono i ricercatori che mettono comunque in guardia dall’impegnarsi oltre le proprie capacità. A seconda dell’allenamento e delle condizioni fisiche, ciascuno fisserà i propri obiettivi. Quanto poi alla domanda “Meglio correre o camminare?” pare non vi sia un’unica risposta e che molto dipenda dai vostri obiettivi e preferenze.
La Stampa 09/04/2015