Home ABSTRACT Per aiutare il cuore e prevenire l’ictus basta dieta semivegetariana
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Per aiutare il cuore e prevenire l’ictus basta dieta semivegetariana

Per aiutare il cuore e prevenire l’ictus basta dieta semivegetariana
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Vegetariano fa meglio. Ridurre la presenza degli alimenti di origine animale nella propria dieta ha un effetto protettivo sulla salute cardiovascolare. L’ulteriore conferma dei benefici effetti sulla nostra salute di riduzione e abolizione dei prodotti di origine animale viene da uno studio dell’Imperial College di Londra, condotto su quasi mezzo milione di persone, e presentato al meeting dell’American Heart Association (AHA) EPI/Lifestyle 2015 in corso a Baltimora

I risultati hanno mostrato che coloro la cui dieta era composta per almeno il 70% di alimenti vegetali come cereali integrali, fagioli, vegetali, frutta e noci, avevano un rischio di morte per ictus e malattie cardiache inferiore del 20%rispetto a quello di coloro che si nutrivano per almeno un 55% di carne, prodotti caseari, pesce e uova.

I 451.256 partecipanti, provenienti da 10 nazioni diverse e di età compresa tra i 35 e 70 anni, già reclutati nel grande studio di coorte EPIC (European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition), sono stati monitorati in media per dodici anni e al momento dell’inizio dello studio non avevano alcuna malattia cronica.
I ricercatori, guidati dall’epidemiologa Camille Lassale dell’Imperial College, hanno raccolto, tramite questionario, i dati relativi a peso, altezza, stili di vita, livello di attività fisica e tipo di alimentazione.  Tramite l’aggiornamento attivo dei dati da parte degli stessi soggetti e le cartelle cliniche sono state monitorate malattie e decessi, circa 5mila nel corso degli anni.  I ricercatori hanno studiato in che misura la dieta dei soggetti fosse vegetariana, assegnando loro un punteggio calcolato sulla base degli alimenti effettivamente consumati, sommando punteggi positivi per ortaggi, frutta, fagioli, cereali, patate, noci e olio d’oliva, e punteggi negativi in caso di carni, grassi animali , uova, pesce e altri prodotti a base di pesce o latticini. I risultati sono stati poi aggiustati tenendo in considerazione vari fattori, come l’età dei soggetti all’inizio dello studio, il genere, la quantità giornaliera di calorie assunte, l’indice di massa corporea, le abitudini al fumo e al consumo di alcol, l’attività fisica e il livello di educazione.

In una dieta quasi vegetariana così concepita non ci sono indicazioni alimentari specifiche relative all’assunzione di determinanti nutrienti, fa notare la responsabile dello studio Camille Lassale: «Ci si concentra sull’aumento della percentuale di alimenti a base vegetale rispetto a quelli di origine animale, che si traduce in un miglioramento dell’equilibrio nutrizionale della nostra dieta».

Lo studio si va ad aggiungere ai numerosi altri che confermano i benefici di una dieta quasi o completamente vegetariana; l’ultima in ordine di tempo, una ricerca pubblicata sul Journal of Pediatrics di febbraio sui benefici effetti di un tale regime per i bambini con rischio cardiaco elevato, come quelli obesi.

La Stampa 09/03/2015