PIU’ INTEGRATORI E MENO FALSI ELISIR DEL DIMAGRIMENTO
California Sport & Fitness – maggio 1998
Tutti i segreti dei minerali: cromo, iodio, vanadio e C.
Nell’articolo “I DIECI COMANDAMENTI DEL DIMAGRIMENTO” (Medicina) avevamo visto come l’ultimo dei 10 comandamenti per dimagrire fosse “usa gli integratori”.
Poi nell’articolo “L’A,B,C, DELLE VITAMINE PER COMBATTERE I TUMORI” (Integratori) avevamo dissertato sul concetto generale dell’uso degli integratori. Ora cerchiamo di venire al dunque parlando degli “integratori” finalizzati al dimagrimento.
Ovviamente è da tenere ben presente che, come suggerisce il nome stesso, essi “integrano” una strategia alimentare completa della quale rappresentano solo una parte ed è quindi inutile aspettarsi risultati eclatanti dall’utilizzo di queste sostanze così “tout court” ed è anche questa la ragione per cui a volte alcuni studi, che prevedono l’assunzione di un integratore nell’ambito di un approccio alimentare completamente errato, non danno i risultati ricercati. La parola d’ordine nel campo degli “integratori” è sinergia e vi assicuro che chi li usa in maniera intelligente si rende conto della loro valenza a dispetto di alcune “bocciature” della medicina ufficiale.
E’ altrettanto ovvio che però non bisogna diventare dei creduloni e “bere” come vero ogni “elisir di dimagrimento” che ci viene proposto dalla pubblicità ingannevole, che propone gli “aiuti” più disparati per chi vuole perdere grasso alla svelta.
Vediamo in questa sede di trattare gli integratori che realmente possono aiutare il nostro organismo a smaltire il grasso in eccesso.
Possiamo distinguere gli integratori dimagranti in alcune categorie. Per esempio:
- Minerali;
- Aminoacidi e derivati;
- Erbe;
- Sostanze speciali.
In questo articolo parleremo dei MINERALI.
CROMO
Tra i minerali il più interessante è senz’altro il cromo. Fino a pochi anni fa potevamo pensare che il cromo servisse solo per far luccicare bilancieri e manubri di lusso ma da quando il Dott. Walter Mertz dello USDA Human Nutrition Research Center di Beltsville, nel Maryland, ha dimostrato che l’organismo ha bisogno di cromo per sfruttare l’insulina, ecco che questo minerale è diventato di interesse anche per chi vuole tenere sotto controllo grasso e muscoli.
L’insulina è importante anche per il metabolismo delle proteine. Infatti, dopo che le proteine sono digerite e assimilate sotto forma di aminoacidi , l’insulina facilita la loro entrata nelle cellule muscolari promuovendo la formazione di proteine muscolari.
Il cromo aumenta appunto l’efficacia dell’insulina e si è visto che l’assunzione di cromo aumenta l’UPTAKE di aminoacidi ramificati da parte delle cellule muscolari.
Di quanto l’insulina sia importante nel metabolismo dei grassi e del tessuto adiposo ne abbiamo già parlato tantissime volte negli articoli precedenti, tanto da definire questo ormone “ingrassogeno”. In realtà non è proprio così, cioè l’insulina solo se prodotta in eccesso stimola la sintesi di grasso nel tessuto adiposo e questo di verifica soprattutto se la sua efficienza è inferiore proprio per una carenza di cromo; in questo caso viene prodotta più insulina del normale e l’organismo si difende da questo eccesso di insulina trasformandola in grasso.
Esistono numerosi studi che dimostrano come l’assunzione di cromo picolinato, che è la forma di cromo biologicamente più attiva, aiuti a perdere grasso e guadagnare muscoli.
In uno studio alcuni soggetti hanno assunto 200mcg di cromo al giorno per 10 settimane e hanno perso 1.5 Kg di grasso guadagnando 700g di muscolo, mentre il gruppo che ha assunto il placebo (cioè credendo di assumere il cromo assumevano invece una sostanza inerte) ha perso solo 200g di grasso e non ha guadagnato niente di muscoli.
Un altro studio è stato fatto su atleti giocatori di football americano, che hanno assunto il cromo picolinato durante sei settimane di duro allenamento coi pesi. Il gruppo trattato ha guadagnato 2,6 Kg di massa magra, mentre il gruppo che assunto il placebo solo 1,8 Kg.
Inoltre il primo gruppo ha perso il 3,6% di grasso corporeo mentre il secondo gruppo solo l’1%.
Viceversa, esistono alcuni studi che dimostrano l’inefficacia della supplementazione del cromo ai fini della diminuzione della percentuale di grasso corporeo. Non stupitevi, è una cosa ricorrente dove qualche curva “gaussiana” è più importante dell’evidenza dei fatti.
Comunque nel caso del cromo mi sentirei di affermare che probabilmente la discrepanza dei dati dipende da eventuali deficienze del minerale in certe popolazioni piuttosto che in altre e dalla maggiore efficacia di questo supplemento in quelle persone che hanno una intolleranza ai carboidrati, cioè una leggera insulino resistenza e in questa categoria rientrano soprattutto le persone in forte soprappeso.
Personalmente consiglio un’integrazione dai 200 ai 400 mcg di cromo picolinato al giorno.
IODIO
Lo iodio è molto importante perché è fondamentale per la produzione degli ormoni tiroidei. Senza un adeguato apporto di iodio la tiroide non riesce ad usare l’aminoacido tirosina per la costruzione degli ormoni tiroidei.
Gli ormoni tiroidei sono degli importanti regolatori del metabolismo basale. Un basso livello di questi ormoni causa un rallentamento del metabolismo (ipotiroidismo) con sensazione di fatica, torpore, scarsa reattività mentale, temperatura corporea più bassa e maggiore facilità di accumulare grasso e ritenzione idrica.
Viceversa un alto livello di questi ormoni (ipertiroidismo) causa un innalzamento del metabolismo basale che brucia tutti i tessuti compreso quello grasso e muscoli, quindi si ha la stessa sensazione di astenia muscolare (per catabolismo a livello del muscolo) associata ad iperattività e temperatura corporea più elevata.
Attenzione: un eccesso di iodio non stimola la produzione di ormoni tiroidei, ma anzi la inibisce. Come sempre è necessario il giusto equilibrio.
Nella nostra alimentazione e nell’acqua potabile, soprattutto nelle regioni montane, c’è una carenza cronica di iodio che quindi favorisce l’insorgenza di problematiche funzionali a livello della tiroide. In quasi tutti i paesi esteri si è ovviato a questo problema con l’uso del sale iodato che ha sostituito il normale sale da cucina. Il mio consiglio si allinea con questo provvedimento, cioè oltre a consumare più spesso prodotti ittici che sono naturalmente più ricchi di iodio, è bene usare costantemente il sale iodato e se il pesce non è gradito, si possono utilizzare le alghe marine (fucus, laminarie) come integratori (1-2 cp. 2-3 volte al giorno).
VANADIO
Il vanadio nella forma di Vanadyl solfato è diventato un integratore molto popolare tra i bodybuilders da quando è stato immesso nel mercato americano nel 1989.
Solo recentemente il vanadio è stato considerato come un elemento essenziale per la nutrizione umana.
Non si conoscono ancora malattie dovute alla sua carenza, ma alcuni studi dimostrano che una sua carenza può causare livelli alterati di colesterolo ed alterazioni della glicemia.
Ci sono però molti studi che dimostrano che le supplementazioni orali di Vanadyl solfato aiutano ad aumentare la sensibilità all’insulina nei diabetici non insulino-dipendenti.
Questo miglioramento della sensibilità all’insulina ha permesso ai soggetti di questi studi di mantenere accettabili livelli di glicemia senza dover ricorrere all’uso di farmaci ipoglicemizzanti.
Chi ha letto i miei vari articoli precedenti riguardanti il dimagrimento, avrà notato come spesso io tiri in ballo l’insulina che è l’ormone “ingrassogeno” per eccellenza.
Aumentare la sensibilità dei tessuti a questo ormone significa una sua minor produzione con una conseguente maggior possibilità lipolitica (brucia-grassi) in quanto l’insulina ha appunto una spiccata azione antilipolitica.
Tra l’altro una maggiore costanza glicemica favorisce la cosiddetta “calma insulinica”, che è alla base anche della ottimale sintesi proteica a favore della sempre valida equazione: + muscoli = – grasso.
Il Vanadyl solfato però, consumato in dosi eccessive, può essere una sostanza tossica e le dosi consigliate sono da 30 a 40mg al giorno in dosi frazionate ai pasti, in cicli da 6 settimane alternate a 4 settimane di sospensione.