La leptina è un ormone prodotto dal tessuto adiposo in quantità proporzionale ad esso. Viene prodotta quando aumentiamo molto di peso o quando consumiamo cibi troppo calorici, e la sua funzione è quella di sopprimere l’appetito. E’ noto che nei soggetti obesi i livelli di leptina sono superiori alla norma, questo indica una disfunzionalità dell’ormone in condizioni di sovrappeso, in cui viene prodotta in modo anormale e di conseguenza non svolge adeguatamente il suo importante ruolo anoressizzante. Quando i livelli di ormone sono troppo elevati infatti, l’organismo non risponde ai segnali da esso inviati e quindi l’appetito non viene soppresso, causando una perdita del controllo dei centri di fame e sazietà e a lungo andare un aumento ponderale, sviluppando una condizione che può essere definita leptina-resistenza, un pericolosissimo circolo vizioso.
Recentemente è stato pubblicato un articolo sulla rivista Circulation che ha messo in luce un ruolo protettivo del pesce nei confronti della produzione di leptina. Lo studio ha coinvolto un numero molto grande di soggetti appartenenti a due tribù localizzate in Tanzania, Africa (circa 50.000). Alcuni di questi seguivano una dieta plant-based con un elevato consumo di pesce, mentre altri seguivano un regime di tipo vegetariano. Dai risultati è emerso chiaramente che i soggetti che consumavano pesce regolarmente presentavano livelli di leptina marcatamente più bassi rispetto ai soggetti vegetariani.
Quindi, se state cercando di perdere peso e di controllare l’appetito durante regimi ipocalorici, considerate l’idea di consumare più volte alla settimana del pesce di buona qualità, come salmone selvaggio, sgombro, sardine, alici, Halibuth ecc, ed evitate prodotti industriali a base di pesce come Fish&Chips, bastoncini impanati e altri alimenti a base di pesce processati. In questo modo garantirete al vostro organismo il giusto apporto di proteine ad elevato valore biologico, amminoacidi essenziali, la regolazione dei livelli di leptina con soppressione dell’appetito, senza infine dimenticare la presenza degli importantissimi acidi grassi essenziali omega-3.
Fonte: Circulation 289