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RHODIOLA ROSEA E SINDROME DA BURNOUT

RHODIOLA ROSEA E SINDROME DA BURNOUT
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Recentemente è stato pubblicato su Neuropsychiatric Disease and Treatment il primo studio che mira ad analizzare i risultati clinici del trattamento con Rhodiola Rosea in pazienti affetti dalla sindrome da burnout. La capacità della R. rosea di rafforzare le difese dell’organismo contro lo stress, oltre alla sua buona tollerabilità, offre un approccio promettente nel trattamento della sindrome da burnout correlata allo stress. Questa sindrome legata particolarmente allo stile di vita e professionale colpisce soprattutto i professionisti che sono esposti quotidianamente ad un coinvolgimento emotivo come ad esempio medici, psicologi, ma anche assistenti sociali, educatori ed insegnanti, avvocati e infermieri. Il costante contatto con i problemi e i disagi degli utenti porta queste figure professionali a sviluppare un lento processo di “logoramento o decadenza” psicofisica in relazione in relazione a mancanza di energie e di capacità per sostenere e scaricare lo stress accumulato. Il termine “burnout”, dall’inglese “bruciarsi”, indica proprio un esaurimento emotivo che spesso sfocia, dal punto di vista professionale, in un’insoddisfazione lavorativa, nel desiderio di fuggire dall’ambiente lavorativo, da una mancanza di entusiasmo e d’interesse, fino all’assenteismo. Inoltre a queste manifestazioni si associano anche sintomi psicosomatici e psicologici come l’insonnia, la depressione e tutte le conseguenze che si portano dietro. Se poi, appunto, i disagi nella sfera lavorativa si riflettono anche su quella personale, questa sindrome può portare ad abusare di droghe e alcool. Questo studio ha voluto analizzare gli effetti di un estratto titolato e standardizzato di Rhodiola Rosea nella sindrome da “burnout” essendo una efficace erba adattogena con dimostrate capacità di modulazione serotoninergica, già utilizzata per contrastare gli attacchi d’ansia, le alterazioni del tono dell’umore, l’affaticamento psico-fisico, lo stress e i problemi di concentrazione. Lo scopo del trattamento con estratto di Rhodiola Rosea era quello di aumentare la resistenza allo stress, affrontando in tal modo la causa piuttosto che i sintomi della sindrome e prevenendo le conseguenti problematiche legate al burnout. Nello studio è stata somministrata una dose giornaliera di 400 mg di estratto di Rhodiola Rosea per 12 settimane a 118 soggetti. Gli esiti clinici sono stati valutati mediante un’ampia gamma di scale di valutazione (Burnout Screening Scales I e II, Sheehan Disability Scale, Perceived Stress Questionnaire, Number Connection Test, Multidimensional Mood State Questionnaire, Numerical Analogue Scales) per diversi sintomi di stress, come anche la compromissione della vita sessuale. Dai risultati è emerso un netto miglioramento dei parametri connessi alla sindrome da burnout alla fine dello studio, anche se alcuni di questi già erano migliorati dopo una settimana di trattamento. L’incidenza di effetti collaterali è risultata molto bassa. I risultati presentati forniscono una base incoraggiante per studi clinici che approfondiscano ulteriormente gli effetti dell’estratto di R. rosea nei pazienti con sindrome da burnout.