Se ne parla molto in chiave di prevenzione antitumorale, soprattutto per il carcinoma della prostata ma non solo. Per questo il licopene è una sostanza che sta balzando sempre di più all’attenzione di chi si occupa di chemioprevenzione, visti i risultati di numerosi studi epidemiologici che sembrano confermare l’effettiva attività protettiva del composto. Non limitandola esclusivamente all’aspetto oncologico. Diversi studi hanno ad esempio evidenziato l’importanza del consumo dietetico di licopene al fine di preservare la salute e il benessere fisico, prevenendo l’insorgenza di malattie cardiovascolari e alcune ricerche paiono far pensare ad un’azione anche sulla pelle. Un consumo abbondante di questo carotenoide avrebbe effetti positivi anche a livello dermatologico, in particolare nella prevenzione dei danni derivati alla cute in seguito all’esposizione alla luce Ultravioletta (eritemi solari, scottature, ma anche invecchiamento precoce fotoindotto). Il licopene appartiene al gruppo di carotenoidi naturali, molecole di origine vegetale che l’uomo non è in grado di sintetizzare e che quindi deve introdurre con l’alimentazione. I carotenoidi sono presenti in elevate quantità in alimenti quali frutta, ortaggi e verdure a foglia verde; in particolare, il licopene si riscontra soprattutto nel pomodoro e nei suoi derivati, nell’anguria, nel pompelmo rosa, nella papaia: infatti è il pigmento principalmente responsabile del colore rosso intenso tipico di questi alimenti. Attenzione però: a differenza di altre molecole antiossidanti, che risentono in modo negativo del trattamento termico degli alimenti, il licopene ha una particolarità: la cottura dell’alimento ne aumenta la biodisponibilità, e per questo la salsa di pomodoro è considerata una miglior fonte di licopene rispetto al pomodoro crudo.
Il Secolo XIX del 16 aprile, pagina 30