Il concetto che la forma fisica non possa associarsi a doti di carattere morale e spirituale risale al Medioevo che aveva spazzato via i valori della cultura greco-latina facendo propri, in maniera superficiale, alcuni insegnamenti del Cristianesimo quale “E’ più facile che il cammello passi dalla cruna di un ago piuttosto che un ricco entri nel Regno dei Cieli”, assegnando un’accezione negativa al perseguimento di scopi materiali. Ma da dove vengono certi luoghi comuni come “tutto muscoli e niente cervello”, “bello senz’anima” … tra l’altro già smentiti da personaggi rinascimentali, quali Leonardo Da Vinci, Lorenzo il Magnifico, dotati di grande presenza fisica? Di certo non da quelle persone povere ma ricche spiritualmente, che non sono solite giudicare, ma da quelle persone povere di quoziente intellettivo e di sentimenti, a parte l’invidia, per le quali chi è ricco è perché ha rubato e chi ha i muscoli è perché si è dopato.
Personalmente ritengo che per un istruttore di fitness possedere le qualità fisiche che contraddistinguono la sua disciplina sia un valore aggiunto, se non un dovere. Pratichiamo quello che predichiamo!
E se non sempre apparire equivale ad essere, se “sei” appari sempre.
Nella foto : Massimo Spattini con il Mr. Olympia Frank Zane