Ti senti stressato? Lotti quotidianamente per tenere il passo con la tua vita e le tue esigenze? Hai difficoltà nel prendere sonno o nel dormire? Hai mai sentito parlare della “adrenal fatigue” o “stanchezza surrenalica”? Questo stato potrebbe fisiologico è molto popolare e studiato su molte riviste di salute e da parte della medicina alternativa che considerano la stanchezza surrenalica come una vera e propria patologia. Tutto questo però non è convalidato dalla medicina ufficiale.
Il termine “adrenal fatigue” è stato utilizzato per definire un gruppo di sintomi che si manifestano in persone affette per un lungo periodo da stress mentale, emotivo o fisico. I sostenitori della stanchezza surrenalica affermano che si è più soggetti a questa patologia se si svolge un lavoro stressante, se si lavora a turni, se si è uno studente lavoratore, se si è un genitore singolo, se si abusa di alcool o droghe.
I sintomi più comuni correlati con la stanchezza surrenalica sono la stanchezza cronica, la difficoltà nel prendere sonno o svegliarsi al mattino, desiderio irrefrenabile di sale o zucchero, bisogno di stimolanti come la caffeina per arrivare a fine giornata. La non specificità di tali sintomi li rende comuni a molte malattie oppure correlate a chi svolge una vita molto frenetica.
Gli esperti inoltre ritengono che questo problema inizia a manifestarsi quando non riusciamo più a gestire i troppi impegni e le troppe sollecitazione della vita quotidiana. Normalmente le ghiandole surrenali affrontano le situazioni di stress secernendo ormoni come il cortisolo. Secondo la teoria dell’Adrenal Fatigue, quando ci troviamo ad affrontare una situazione stressogena per un tempo molto lungo, le nostre surrenali non riescono più a produrre il quantitativo di cortisolo sufficiente per adempiere ai bisogni giornalieri. Da qui iniziano a manifestarsi i primi sintomi di stanchezza surrenalica.
Non bisogna confondere l’adrenal fatigue con l’insufficienza surrenalica, quest’ultima è una vera e propria patologia che consiste nella produzione parziale di ormoni surrenalici causati da un danno alle ghiandole surrenali oppure all’ipofisi. In questo caso i sintomi i sintomi che può avere un soggetto possono essere: disidratazione, confusione, perdita di peso, stanchezza, debolezza, vertigini, ipotensione, nausea, diarrea e vomito.
Questa patologia si può diagnosticare attraverso esami ematici e può essere curata con la terapia sostitutiva ormonale per permettere il corretto funzionamento delle surrenali.
L’adrenal fatigue è invece difficilmente diagnosticabile attraverso test ematici o salivari, in quanto non vi sono parametri di riferimento validati. Tuttavia si possono trarre delle conclusioni in base ai sintomi riferiti o ricorrenti.
In caso di accertamento di questo stato di stanchezza surrenalica si possono attuare dei cambiamenti nello stile di vita e nell’alimentazione che riescono ad invertire questa tendenza. Innanzitutto eliminare il fumo, l’alcool, l’utilizzo di droghe, svolgere regolarmente una attività fisica, prediligere una alimentazione sana e dormire polarmente, rispettando il ciclo sonno-veglia sono degli utili accorgimenti che migliorano la qualità della vita indipendentemente.
L’assunzione di integratori a base di estratti di piante o miceti(cordyceps, reishii) possono migliorare i sintomi di stanchezza surrenalica, così come mix di vitamine possono incrementare e salvaguardare la salute delle ghiandole surrenali.
L’assunzione invece di ormoni surrenalici possono causare molti problemi se non vi è una diagnosi chiara, in quanto l’abuso di un ormone blocca la produzione endogena e questa situazione va evitata in quanto la funzionalità degli ormoni surrenalici è di fondamentale importanza per la vita di un individuo.
A tal proposito, prima di agire dal punto di vista farmacologico è importantissimo avere una diagnosi ben precisa che ci aiuti a differenziare tra stanchezza surrenalica ed insufficienza surrenalica onde evitare di procedere con un trattamento farmacologico sbagliato che può portare a conseguenze ben peggiori.