Home ABSTRACT ASPIRINA, RISCHIO CARDIOVASCOLARE E CANCRO: L’IMPORTANZA DI UN APPROCCIO PERSONALIZZATO
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ASPIRINA, RISCHIO CARDIOVASCOLARE E CANCRO: L’IMPORTANZA DI UN APPROCCIO PERSONALIZZATO

ASPIRINA, RISCHIO CARDIOVASCOLARE E CANCRO: L’IMPORTANZA DI UN APPROCCIO PERSONALIZZATO
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L’assunzione di aspirina può esercitare degli effetti benefici e/o degli effetti collaterali che possono variare in relazione a diversi fattori, come il peso, l’altezza ed il sesso dei pazienti e la dose utilizzata.

Infatti, l’aspirina può esercitare un effetto protettivo sul rischio cardiovascolare, ma allo stesso tempo può aumentare il rischio di cancro colon-rettale.

Dall’analisi di diversi studi è emerso che i rischi e i benefici che derivano dall’assunzione di aspirina variano notevolmente tra individui di diversa età, sesso e peso. In particolare, alcuni ricercatori hanno valutato l’effetto dell’assunzione di diverse dosi del farmaco sul rischio cardiovascolare: i risultati hanno riportato che nei soggetti con un peso superiore ai 70 kg l’effetto protettivo dell’aspirina quando somministrata a basse dosi (75-100mg/die) è limitato; allo stesso tempo, in soggetti con un peso inferiore ai 50 kg l’assunzione di aspirina ad alto dosaggio (maggiore di 325mg/die) può aumentare il rischio di sanguinamento e di morte per tutte le cause. Inoltre, lo studio ha evidenziato che l’utilizzo di aspirina nei soggetti con età maggiore ai 70 anni aumenta il rischio di cancro colon rettale, soprattutto nelle donne.

In conclusione, nell’utilizzo dell’aspirina come strategia di prevenzione primaria per le malattie cardiovascolari le dosi non devono essere standard ed uguali per tutti, ma dovrebbero al contrario essere stabilite in relazione al sesso, all’età e al peso degli individui, in quanto la stessa dose può esercitare un effetto benefico su un paziente ma può risultare dannosa per un altro.

Fonte: Rothwell PM et al Effects of aspirin on risks of vascular events and cancer according to bodyweight and dose: analysis of individual patient data from randomised trials. Lancet 2018;392: 387–99