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COVID-19: UNA SPERANZA DALLA N-ACETILCISTEINA

COVID-19: UNA SPERANZA DALLA N-ACETILCISTEINA
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La FASEB (Federation of American Society of Experimental Biology) è un’organizzazione i cui membri rappresentano un totale di oltre 80.000 scienziati.

Un loro recente rapporto dell’11/8/2020 afferma: “la somministrazione orale di N-acetilcisteina (NAC), alla dose di 600 mg due volte al giorno, può essere proposta a scopo preventivo finalizzato ad attenuare il rischio di sviluppare COVID-19 e la sua gravità durante i periodi epidemici”, concludendo inoltre chiaramente: “I potenziali meccanismi e proprietà anti-COVID-19 di questo tiolo devono essere dimostrati in studi clinici controllati, alcuni dei quali sono ora in corso”.

Il Memorial Sloan Kettering Cancer Center ha in corso proprio uno di questi studi clinici (data di completamento prevista maggio 2021) dal titolo: “Studio di fase II sulla NAC in pazienti gravi o critici con infezione refrattaria da COVID-19 “.

I ricercatori ritengono che la NAC possa combattere il virus COVID-19 potenziando un tipo di cellula del sistema immunitario che attacca le infezioni, aiutando il sistema immunitario a contrastare il virus.

Gli studiosi stanno verificando se la NAC può riparare i danni ai tessuti polmonari nei pazienti COVID-19, permettendo di trasferirli fuori dai reparti di terapia intensiva.

La NAC può migliorare i benefici terapeutici delle cellule T (che sono una componente importante del sistema immunitario) che riconoscono e uccidono le cellule infettate da virus.

La NAC può potenziare le cellule T nei pazienti COVID-19, ma allo stesso tempo può anche ridurre l’infiammazione (Journal Science, 14 maggio 2020).

Si ritiene che la NAC possa proteggere dalla tempesta di citochine associate a COVID-19 e dalla sindrome da distress respiratorio acuto.

La NAC dovrebbe essere assunta con la vit. C (quest’ultima, agendo come un agente riducente, ne migliora stabilità e funzione).

Una revisione scientifica (2/6/2020, Cleveland Clinic Journal of Medicine) ha menzionato che lo zinco, la vit. D e la NAC possono abbassare le citochine pro infiammatorie come l’interleuchina-6 (IL-6), l’interleuchina-1 (IL-1) e il fattore di necrosi tumorale (TNF).

Gli autori riconoscono inoltre che l’acido ascorbico, lo zinco, la vitamina D e la NAC hanno plausibilità biologica per la prevenzione e il trattamento del COVID-19 e sono candidati per futuri studi clinici.

 

Fonte: advancedmolecularlabs.com