Non ci sono prove che la dieta Paleo possa portare benefici a lungo termine alle persone con diabete di tipo 2 e anzi potrebbe effettivamente fare più male che bene. Il Professore Andrikopoulos dell’Università di Melbourne ha dichiarato nel Medical Journal of Australia che le persone con diabete di tipo 2 non dovrebbero seguire la tanto famosa dieta Paleo. Ci sono stati solo due studi clinici in tutto il mondo di meno di 20 partecipanti ciascuno; in uno dei due studi, inoltre, la dieta Paleo non è messa a confronto con alcuna dieta di controllo. Infine nessuna delle prove è durata più di 12 settimane. Pertanto, gli effetti a lungo termine sui malati di diabete e le conclusioni circa l’impatto sul controllo glicemico e sul peso non sono stati determinati. Andrikopoulos afferma che la dieta Paleo insiste sul fatto che le persone devono evitare lo zucchero raffinato e i prodotti alimentari trasformati, il che sarebbe un beneficio positivo e coerente con le linee guida alimentari mondiali. Tuttavia prevede anche l’eliminazione di latticini e cereali integrali, importanti fonti di calcio e fibre. Se una persona è già in sovrappeso o vive una vita sedentaria, potrebbe essere rischioso adottare una dieta ricca di grassi e potrebbe effettivamente essere ancora peggio per chi soffre di diabete. Andrikopoulos ritiene che i malati di diabete trovano i maggiori benefici nell’esercizio fisico e nella dieta mediterranea con i grassi omega-3 del pesce, l’olio d’oliva, i legumi e basso livello di zucchero raffinato. Inoltre l’olio extravergine di oliva ha dimostrato avere un impatto benefico sui livelli di glicemia postprandiale e sul colesterolo e di conseguenza anche sulla sindrome metabolica. La raccomandazione è di evitare le diete ‘fai da te’, soprattutto se si hanno anche patologie concomitanti; in particolare fate attenzione alla dieta Paleo, ricordando che non è una dieta adatta a tutti e che è sempre bene seguire il parere di uno specialista.
