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DISTURBI DELL’ALIMENTAZIONE

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Sportman & Fitness – lug/ago 2006

Domanda

Gent.mo Dr. Spattini, mi permetto di scriverle queste righe perché è difficilissimo trovare persone veramente competenti nel campo del fitness e dell’alimentazione.

Mi presento, mi chiamo Annalisa, ho 36 anni e dal 2003 frequento il “mondo” della palestra. Mi piace molto praticare attività sportive sin da più giovane (principalmente a livello scolastico) poi da autodidatta negli anni, ma comunque sempre in movimento. In questi ultimi tre anni ho deciso invece di farlo proprio per cercare di avere un buon stile di vita, mantenendo un buon fisico e cercando di seguire al meglio una sana alimentazione.

Frequentando la palestra ho potuto conoscere la rivista Sportman & fitness e leggendola mi sono resa conto di quante cose ci siano da imparare e di quante persone incompetenti fino ad oggi non siano state in grado di aiutarmi a raggiungere ciò che desidero di più… il raggiungimento di una bella forma fisica. Ho speso molti soldi, senza ottenere alla fine ciò che desideravo. Gli istruttori in palestra ti abbandonano a schede uguali per tutte e se cerchi un personal trainer… beh sono tutti pronti a proporsi per poi non seguirti come secondo me dovrebbero fare … insomma …lo fanno solo per soldi senza veramente ascoltare le tue esigenze e soprattutto a capire veramente quale sia l’obiettivo da raggiungere. Sono demoralizzata. Tutti sanno tutto e in verità non sanno niente.

Le scrivo tutto questo perché credo che il mio caso sia un po’ complesso ma credo anche comune a molte donne. Sono magra e con una buona struttura fisica, se ho ben capito leggendo la rivista credo di rientrare nel tipo di donna con un fisico ginoide … come descrive il Personal Trainer Marco Acquistucci. La cosa si complica un po’ perché io ho problemi con l’alimentazione nel senso che a giudizio di alcuni Dottori sarei se fossi più giovane una possibile anoressica, visto che spesso mi sottopongo a diete che mi portano a raggiungere il peso di 46 Kg che a me piace tanto e va d’accordo con la taglia 40!!!…Effettivamente sono ossessionata dal cibo che in verità adoro (sono una brava cuoca) ma che detesto se mi fa prendere chili di troppo (es. odio i carboidrati). Sarei anche bulimica visto che poi mi prendono attacchi di fame nervosa e mangio tutto quello che trovo. Il mio regime di dieta alimentare è sempre lo stesso da molti anni ormai… tutto al vapore o alla gratella, olio a crudo e tutto pesato. Sono stanca. Vorrei capire come fare per trovare un giusto equilibrio, vorrei che qualcuno mi ascoltasse seriamente. Vorrei mangiare bene senza paure inutili, allenarmi bene in palestra per ottenere miglioramenti su quelli che io ritengo difetti inaccettabili (es. accumulo di grasso sui glutei insomma… la cellulite) e che mi rendono la vita difficile con le persone e soprattutto con me stessa. Tipo corse assurde sul Tapis Roulant per bruciare ogni cosa ingerita… alternati ad allenamenti con in pesi in sala per cercare di definire il mio corpo.

La prego mi aiuti, attendo fiduciosa una sua cordiale risposta.

Grazie, Annalisa.

Risposta

Cara Annalisa, senza dubbio il tuo è un disturbo del comportamento alimentare.

Il problema a mio parere è capire in che maniera questo disturbo è gestibile con un semplice approccio di corretta alimentazione e allenamento.

Nella mia esperienza ho seguito molte ragazze con problemi come il tuo, alcune riponendo fiducia in una persona che ritenevano competente hanno trovato il loro equilibrio, altre hanno invece avuto bisogno anche di un supporto psichiatrico.

Ti assicuro che i “Disturbi del comportamento Alimentare” sono oggi giorno diffusissimi e vanno dalle più conosciute Anoressia e Bulimia  fino alle meno conosciute, ma forse più diffuse, Abbuffate saltuarie (spesso notturne) o l’Ossessione salutista.

In effetti, recenti statistiche mostrano che più del 10% delle ragazze o giovani donne dei paesi occidentali, soffre di qualche disturbo dell’alimentazione.

In un sondaggio dell’AIDAP (Associazione Italiana Disturbi dell’Alimentazione e del Peso), è emerso che il 78% dei soggetti sottopeso si ritiene normopeso, ed il 25% dei soggetti normopeso si ritiene in  sovrappeso, dei quali il 43% desidererebbe perdere peso.

Questi dati risultano allarmanti se letti alla luce degli studi più recenti sui Disturbi dell’Alimentazione: è rischioso iniziare a seguire una dieta in una condizione di normopeso perché la probabilità di sviluppare un disturbo dell’alimentazione aumenta di otto volte rispetto alle altre persone.

Occorre quindi però capire com’è il normopeso dal punto di vista clinico ed invece com’è dal punto di vista del fitness.

Ovviamente la persona appassionata di fitness ha una sua percezione di forma fisica che è ben lontana da quella del nutrizionista comune, quindi tante ragazze che si rivolgono al dietologo perché vorrebbero una dieta per essere più in forma, si sentono dire che sono “perfettamente in forma e che non devono perdere neanche un etto”.

Questo atteggiamento spesso fa perdere la fiducia nei confronti dell’operatore e predispone al “fai da te” che inevitabilmente porta a provvedimenti sbilanciati ed estremi, che non fanno altro che peggiorare la situazione.

In questo caso, come spesso accade, credo che la giusta soluzione sia nel mezzo, ovverosia non bisogna esasperare la paziente proponendo e prospettando o assecondandola sul raggiungimento di modelli fisici per lei irraggiungibili, ma è opportuno rincuorarla e rassicurarla sulla volontà di volerla portare ad un risultato alla sua portata e comunque gratificante.

Bisogna far capire che noi non vogliamo fare “ingrassare” le ragazze con una dieta “equilibrata” ma che questa  è l’unica via per raggiungere un buon risultato e mantenerlo nel tempo.

In quest’ottica , nonostante ci siano diverse scuole di pensiero, ritengo sia opportuno tenere un diario alimentare nel quale poter contare le calorie.

La mia esperienza indica l’utilità del conteggio calorico nei soggetti affetti da Disturbi dell’Alimentazione. Tale strategia fornisce al paziente con precisione ed esattezza ,delle certezze sulla qualità e quantità di cibo da assumere, ed un’evidenza chiara degli effetti dell’introito del cibo sul peso.

Ciò riduce l’ansia del paziente nei confronti del cibo e lo aiuta a non usare la restrizione alimentare per ridurre la paura di perdere il controllo sul peso e l’alimentazione.

Tornando a te, se seguirai realmente una dieta corretta ti accorgerai di non dover più odiare i carboidrati che anzi, diventeranno tuoi preziosi alleati proprio nella lotta contro la cellulite.

Devi sapere che è dimostrato che diete restrittive ed iperproteiche abbinate ad allenamenti ad esaurimento sono più facilmente associate al fenomeno della “cellulite”.

Non approfondisco questo argomento poiché proprio in questo numero di Sportman, gli speciali dell’Accademia del Fitness sono dedicati alla “cellulite” e quindi potrai imparare molte altre cose interessanti.

Ricordati, con la conoscenza si può tutto, spesso l’ignoranza è la causa di molti mali!