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ESERCIZIO E SENSIBILITÀ CEREBRALE ALL’INSULINA

ESERCIZIO E SENSIBILITÀ CEREBRALE ALL’INSULINA
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Una indagine evidenzia che 8 settimane di attività fisica possono favorire un sano funzionamento dell’insulina nel cervello.

Secondo gli studiosi coinvolti nella ricerca, tali risultati potrebbero aprire la strada a nuove terapie per la gestione dell’obesità e del diabete di tipo 2.

La non risposta all’insulina, un ormone prodotto dal pancreas, dà origine alla resistenza insulinica.

Piuttosto che convertire il glucosio in energia, le cellule non reagiscono adeguatamente, causando un aumento dei livelli di glucosio nel sangue.

Questa incapacità del cervello di rispondere all’insulina può avere ripercussioni negative sul metabolismo e sulle abitudini alimentari.

I ricercatori hanno esaminato se l’attività fisica potesse influenzare positivamente la risposta all’insulina sia nel cervello che nel corpo.

Lo studio, pubblicato nel settembre 2022 su JCI Insight, ha dimostrato che 8 settimane di esercizio fisico migliorano la reattività insulinica nel cervello degli adulti affetti da obesità.

Il grasso addominale in eccesso (tessuto adiposo viscerale) rappresenta uno dei principali fattori di rischio per lo sviluppo della resistenza insulinica, ma anche il cervello può diventare resistente all’insulina, specialmente nelle persone con un’elevata quantità di grasso addominale e la reattività insulinica cerebrale è un indicatore chiave della capacità di una persona di perdere peso.

Per la ricerca, gli studiosi hanno coinvolto 14 donne e 7 uomini di età compresa tra 21 e 59 anni con un indice di massa corporea (BMI) di 27,5-45,5 kg/m2 per un periodo di 8 settimane.

Hanno utilizzato la risonanza magnetica per misurare la risposta insulinica nel cervello prima e dopo il periodo di allenamento.

L’allenamento di 8 settimane comprendeva sessioni di allenamento aerobico di 1 ora, 3 volte a settimana e l’intensità dell’allenamento variava in base al livello di forma fisica individuale.

Alla fine dello studio, i ricercatori hanno osservato che il programma di esercizi ha ristabilito il corretto funzionamento dell’insulina nella regione cerebrale associata alla regolazione dell’appetito e della sazietà, raggiungendo livelli simili a quelli di individui con un BMI sano.

Inoltre, una migliore risposta insulinica nel cervello ha stimolato il metabolismo, ridotto la sensazione di fame e diminuito il grasso addominale.

Gli esercizi di endurance, come quelli inclusi nello studio, sono efficaci nel migliorare la risposta all’insulina, tuttavia ogni allenamento (sia aerobico che contro resistenza) è associato a miglioramenti nella sensibilità all’insulina o nella capacità delle cellule di assorbire il glucosio nel sangue.

Le evidenze dimostrano costantemente che 8 settimane di 30 minuti di esercizio aerobico moderato almeno 3 volte a settimana portano a miglioramenti nella sensibilità all’insulina, e combinare esercizi aerobici ad altri con i pesi può portare a miglioramenti ancora maggiori.

Il muscolo è un tessuto altamente metabolico, richiedendo molta energia per recuperare dall’esercizio svolto.

Tuttavia, non è necessario impegnarsi in esercizi eccessivamente intensi per osservare miglioramenti: pesi, nuoto o camminata veloce sono sufficienti per attivare i muscoli e aumentare la frequenza cardiaca (almeno come inizio).

L’insulina, come sappiamo, svolge un ruolo chiave nel funzionamento degli organi e dei sistemi corporei.

Quando il cervello e il corpo non rispondono normalmente all’insulina, questo influisce su tutti gli organi, compresi il cervello, i muscoli, il fegato e il modo in cui immagazziniamo le cellule adipose.

Quando ciò avviene, il pancreas è costretto a aumentare la produzione di insulina per metabolizzare i carboidrati e convertirli in energia utilizzabile.

L’elevata secrezione di insulina nel lungo termine favorisce l’accumulo di grasso, soprattutto nell’area addominale e a lungo andare aumenta il desiderio di cibo, creando un circolo vizioso che porta a ulteriori aumenti di peso.

Un’altra complicazione legata all’insulino-resistenza è il rischio di sviluppare, col tempo, il diabete di tipo 2 infatti, in presenza di un eccesso di tessuto adiposo, vengono rilasciate citochine pro-infiammatorie e acidi grassi liberi che contribuiscono alla resistenza insulinica, compromettendo il controllo del glucosio e favorendo il diabete di tipo 2.

Le evidenze crescenti sostengono un effetto dannoso diretto del diabete sulle prestazioni muscolari e sulla qualità della vita, aumentando il rischio di disabilità e limitazioni nella mobilità degli arti inferiori nelle persone affette da diabete di tipo 2.

Riassumendo, un corretto funzionamento dell’insulina negli adulti sedentari affetti da obesità può essere ripristinato con 8 settimane di esercizio fisico, come indicato da questo studio abbastanza recente.

I risultati evidenziano una relazione tra il miglioramento della sensibilità all’insulina, la riduzione dell’appetito e la perdita di peso, promuovendo l’adozione di terapie efficaci per combattere l’obesità e il diabete di tipo 2.

Se sei in sovrappeso e desideri beneficiare dell’esercizio fisico per migliorare la tua salute, ricorda che è mai troppo tardi per iniziare, ma devi affidarti ad operatori esperti.

Vuoi approfondire ulteriormente come prevenire la resistenza insulinica, senza l’utilizzo dei farmaci?

Ti suggerisco un libro specifico sull’argomento, molto esaustivo: “Guida al controllo glicemico”- Ed. Edra.

Fonte: Kullmann S, et al. Exercise restores brain insulin sensitivity in sedentary adults who are overweight and obese. JCI Insight. 2022;7(18):e161498